Piazza fratelli Govoni, memoria e vandalismi

In occasione del 78esimo anniversario esponenti di FdI hanno denunciato i manifesti sfregiati con la scritta ’fascisti’.

Piazza fratelli Govoni,  memoria e vandalismi

Piazza fratelli Govoni, memoria e vandalismi

CENTO

Mercoledì pomeriggio è stato celebrato il 78° anniversario della strage dei 7 fratelli Govoni: una ricorrenza che riporta a una delle pagine più scure della guerra civile italiana tra fascisti e partigiani, soprattutto in Emilia-Romagna. Celebrazione che era stata anticipata però da un atto vandalico di chi ha imbrattato e strappato gli avvisi della celebrazione organizzata da Fratelli d’Italia. "Siamo qui per commemorare questi fratelli trucidati nel ‘45 a guerra finita – ha aperto il consigliere provinciale Alessandro Guaraldi – A 78 anni però abbiamo ancora atti a dir poco spregevoli, con scarabocchi sul requiem per la messa a ricordo e uno strappato. Siamo qui per ricordare queste vittime ma anche tutte le violenze avvenute, con famiglie uccise, distruggendo una generazione. La memoria non dev’essere mai persa. Abbiamo anche messo un mazzo tricolore che ci auguriamo stavolta non venga tolto". Presente anche Cesare Govoni che ben sa cosa voglia dire non conoscere un padre e gli zii. A rimarcare l’importanza della memoria è stata la consigliera comunale Francesca Caldarone e quest’anno presente anche il sindaco Edoardo Accorsi. Fatto ascoltare anche un messaggio di Bruno Vespa, amico di Govoni. "Una delle stragi più orribili della cruenta guerra civile italiana – ha detto il giornalista - La strage della tua famiglia mi ha sempre colpito. Il giorno in cui mi accompagnasti al cimitero impiegammo un po’ a trovare le tombe perché non avevano un monumento, niente che li ricordasse con la dignità che avrebbero meritato. Ammiro la tua costanza contro tutti, per portare avanti questo ricordo di una tragedia infame". Marco Cavedagna dell’esecutivo nazionale dei giovani di Fdi ha aggiunto di "di ricordare e dare onore, senza dare ascolto a tutti quegli atti per cercare di schernire la celebrazione" rimarcando che "ogni volta vediamo come questo odio qualcuno voglia ancora portarlo avanti". "Questa dovrebbe essere la commemorazione di tutti ma ancora oggi è difficile parlare di pacificazione perché c’è ancora qualcuno che scrive fascisti" ha detto il senatore Marco Lisei. Il senatore Alberto Balboni ha ricordato la storia di quell’eccidio "Cesare ha sempre voluto che si sapesse la verità e che questo servisse per non incitare all’odio che c’è ancora oggi – ha chiuso – una celebrazione che ci fa ricordare dove può potare l’odio".