Pnrr, nuova infrastruttura digitale L’università estense in primo piano

Alcuni docenti hanno partecipato al meeting che si è svolto a Bologna

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Si è concluso il kick off meeting che dà ufficialmente il via alle attività del Centro nazionale di Hpc, Big Data e Quantum Computing. Finanziato con quasi 320 milioni di euro grazie ai fondi Next Generation Eu, in linea con le priorità trasversali del Pnrr, il nuovo Centro realizzerà in Italia un’infrastruttura digitale nazionale per sviluppare metodi e applicazioni al servizio della ricerca e delle imprese. All’incontro hanno partecipato circa 350 rappresentanti dei 52 partner della Fondazione ICSC, che governa il nuovo Centro e di cui l’Università di Ferrara (nella foto il rettore, Laura Ramacciotti) fa parte in qualità di socio fondatore. Molteplici i settori strategici a servizio dei quali opererà il Centro nazionale di ricerca in high performance computing, big data e quantum computing. Iscs è infatti organizzato in spoke tematici dedicati alla ricerca scientifica e allo sviluppo tecnologico in aree ritenute di interesse strategico per il Paese, per affrontare le prossime sfide e costruire un futuro sostenibile per la nostra società.

A rappresentare Unife nello future high performance computing e big data, il professor Sebastiano Fabio Schifano del dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione, anche in veste di referente per l’Ateneo dell’intero progetto.

"Il progetto nel suo complesso è focalizzato sullo sviluppo di tecnologie hardware, sia classiche sia quantistiche – ha spiegato– e metodologie software per lo sviluppo del calcolo di alte prestazioni a supporto delle applicazioni di prossima generazione di interesse per la ricerca scientifica e per la crescita del tessuto industriale e sociale del Paese". Per lo spoke Fundamental research & space economy è responsabile per Unife la professoressa Eleonora Luppi del dipartimento di Fisica e Scienza della Terra: "Nell’ambito dello spoke 2, in particolare, il gruppo di Unife contribuirà con la sua pionieristica esperienza nel campo delle applicazioni di analisi e simulazione per la ricerca in fisica fondamentale sperimentale e teorica". Infine, il contributo Unife all’ambito biomedico, per lo spoke In-silico medicine & omics data, è guidato dal professor Stefano Volinia del dipartimento di Medicina Traslazionale e per la Romagna: "Unife contriuirà alle attivita’ dello spoke 8 con la sua esperienza nel campo della bioinformatica. In particolare si focalizzerà principalmente all’acquisizione e all’analisi di dati biomedicali, e allo sviluppo di metodologie bioinformatiche di ultima generazione, basate anche su tecniche di Intelligenza Artificiale e deep learning".