Idrovore galleggianti sul Po
Ferrara, 19 luglio 2022 - Se vuoi la pace prepara la guerra. Ed è una guerra – combattuta sotto un sole rovente che punta ai 40 gradi – alla siccità quella che sta portando avanti Hera. La multiutility gestisce 2.500 chilometri di condutture, una rete acquedottistica che serve 250mila abitanti distribuiti in undici comuni tra cui la città di Ferrara. La strategia ha il suo avamposto sotto la massicciata dell’argine, a Pontelagoscuro, dove la sponda scompare nell’acqua torbida come quella di uno stagno. E poggia su una sorta di zattera che ospita un sistema di cinque pompe galleggianti pronte ad entrare in funzione solo in caso d’emergenza.
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Tradotto, se il livello del Po va ancora più giù fino a valicare il livello di guardia dei -7,60 metri. Antonio Camparone, con la sua divisa verde di Hera, guarda oltre l’installazione, verso quella distesa di sabbia ed ancora oltre, alla sponda sinistra. L’abitato di Santa Maria Maddalena non si vede, ma è lì, oltre gli alberi con le case che boccheggiano nella calura della golena. Come il Po, una striscia d’acqua che luccica al sole come le scaglie di un pesce.
Prepara la guerra Hera. Anche se con gli attuali livelli del fiume (siamo adesso -7,20) le pompe fisse stanno funzionando regolarmente, senza alcuna limitazione di utilizzo e nemmeno della portata. Si prevede che questa situazione possa essere mantenuta fino alla soglia di -7,60 metri sullo zero idrometrico. Ma siccome le precauzioni – nello scenario inedito di una siccità che ci sta accompagnando da sei mesi e che non accenna ad attenuarsi – non sono mai troppe sul corso del fiume è stata ancorata quella zattera dove galleggia la speranza di poter continuare a prelevare acqua anche se il livello del Po va in picchiata. Sembra, nelle auto che passano di continuo lungo l’argine, un pattugliamento quello dei tecnici di Hera. Osservato speciale è il Grande Fiume. Le squadre continuano a monitorare l’evolversi della situazione. Con un occhio attento che non guarda solo alle fonti di prelievo ma anche all’approvvigionamento idrico per gli usi domestici e industriali nei comuni in gestione al Gruppo Hera nel territorio ferrarese.
Approvvigionamento che, al momento, è garantito e sotto controllo. L’infrastruttura è alimentata quasi esclusivamente da acque prelevate dal Po. Il fabbisogno dell’intera rete si calcola sia garantito per l’85% dalla centrale di potabilizzazione di Pontelagoscuro. La ’captazione’ delle acque avviene tramite due opere di presa da fiume, dotate di tre e quattro elettropompe sommerse, che entrano in funzione a seconda dei livelli idrometrici del fiume. La multiutility persegue da anni una politica di miglioramenti infrastrutturali. L’azienda ha inserito nel piano industriale al 2025 una previsione di investimenti che, solo per il servizio idrico del territorio ferrarese, sfiora i 70 milioni. La rete di tubi e condotte è in buona salute. I 2.500 chilometri che compongono la fitta infrastruttura che serve l’area provinciale in gestione a Hera sono caratterizzati da ’perdite lineari annue’ che sono la metà di quelle della media nazionale. Grazie agl i interventi nella nostra provincia negli ultimi tre anni è stato possibile evitare lo spreco di quasi 2 milioni di metri cubi d’acqua potabile, equivalenti a più di un miliardo di bottiglie da un litro e mezzo. Risultato che deriva da un altro elemento cruciale, su cui il Gruppo Hera si concentra: gli investimenti. Tra il 2019 e il 2021, ha destinato al rinnovamento, al potenziamento e alla riparazione del sistema idrico del nostro territorio quasi 40 milioni di euro, la metà per le reti acquedottistiche.
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