Polo Chimico, siglato l’accordo per ridurre i prelievi d’acqua dal Po

Il progetto prevede il recupero del 40% del liquido utilizzato nel ciclo industriale delle aziende. Lavori nel 2023

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Migliorare il ciclo idrico per ridurre di oltre il 40% il prelievo dal Po dell’acqua necessaria al funzionamento del Polo Industriale e Tecnologico di Ferrara. È questo il progetto bandiera dell’accordo sottoscritto ieri da Comune, Provincia e Ifm in rappresentanza di tutte le società coinsediate nel Polo, a conclusione del Tavolo Tecnico. Organo che, insediato nell’apriel scorso, ha lavorato con un’ innovativa ’ottica di sito’, finalizzata a individuare progetti, condivisi tra tutte le società coinsediate e gli enti territoriali, utili ad abbassare il metabolismo basale dell’intero sito industriale e a migliorarne l’efficientamento energetico, con ricadute positive sul territorio. Una volta analizzate le criticità più impellenti, sono stati individuati sei interventi di efficientamento energetico tra cui il più attuale, anche in termini di fattibilità, è proprio il Revamping del ciclo idrico, ossia un percorso di miglioramento dell’utilizzo delle acque necessarie al funzionamento del sito industriale che garantirà la riduzione del 40% del prelievo di acqua giornaliero, che ad oggi varia dai 2.400 ai 3.300 m3ora, prelevati a profondità sempre maggiori a causa della siccità. Il documento prevede l’inserimento dei progetti all’interno di ulteriori programmazioni territoriali, sia regionali che nazionali. I progetti verranno, infatti, promossi come parte integrante del Progetto d’Area che la Regione, insieme a Unife, andrà a sviluppare nei prossimi mesi, relativo all’indirizzo industriale futuro del Polo Chimico.

"Siamo orgogliosi di sottoscrivere questo accordo che ci impegna a promuovere progetti importanti e condivisi con tutte le realtà produttive del Polo Chimico – spiegano il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri e il presidente della Provincia di Ferrara Gianni Michele Padovani – . A fronte delle attuali emergenze e della congiuntura che il settore della Chimica sta vivendo, Ferrara risponde con un lavoro di squadra che va al di là degli schieramenti politici e delle logiche divisive e con uno sforzo comune che proseguirà nei prossimi mesi. Il nostro obiettivo è garantire il futuro del Polo, puntando a un nuovo modello di sviluppo all’insegna della sostenibilità. Siamo pronti a confrontarci con altri enti per individuare le giuste risorse per realizzarle. Il progetto di Revamping del ciclo idrico può e deve trovare il giusto riscontro, vista la gravissima situazione che il nostro grande fiume sta vivendo". "Attualmente i prelievi di acqua dal Po per uso industriale hanno una portata annua di circa 17 milioni di metri cubi e avvengono attraverso un’opera di presa realizzata a Pontelagoscuro che porta al collettamento dello stabilimento attraverso il condotto Bonna e alla sua distribuzione alle diverse società coinsediate nel Polo – spiega Paolo Schiavina, amministratore delegato Ifm Spca che gestisce direttamente il ciclo idrico per tutte le imprese – . Fino ad oggi, una volta utilizzate e depurate, le acque usate dalle imprese del Polo vengono scaricate nel sistema fognario, mentre l’obiettivo del progetto è recuperare parte delle acque per reimmetterle nel circuito delle acque industriali di sito. La quantità di acqua che potrebbe essere recuperata è pari a circa 7 Mln di mcanno, riducendo così il prelievo da 17 mln di mcanno a 10 mln di mcanno che corrisponde ad una riduzione percentuale che va dal 41% a percentuali anche più elevate se si aggiunge l’efficientamento degli impianti privati. Si tratta di un progetto già approfondito con studio di fattibilità, che potrebbe essere messo a cantiere già nel 2023".

"È necessario un intervento tempestivo e collettivo per ridurre l’impatto dell’attività umana sull’ambiente – così l’assessore Alessandro Balboni – . I progetti ideati per efficientare i processi di produzione delle aziende nel petrolchimico avranno un duplice risultato: riducono i consumi energetici e idrici, e quindi si ottiene un miglioramento dell’impatto ambientale, e dall’altro il nostro territorio diventerà più attrattivo per le possibilità di insediamento di nuove realtà economiche". "Il Polo Chimico deve rappresentare un punto vitale delle strategie che da parte del Governo, soprattutto del nuovo che uscirà dalle urne del prossimo 25 settembre, devono essere messe in campo per garantire il futuro della chimica italiana – aggiunge Francesco Colaiacovo, consigliere provinciale Pd e delegato al Tavolo per la Provincia – . Negli ultimi 20 anni, le aziende, gli enti locali, la Regione e il Governo sono stati capaci di sviluppare accordi di programma che hanno garantito innovazione e migliorato la sostenibilità del Polo Chimico estense. Il lavoro svolto dal Tavolo dimostra che siamo pronti ad affrontare le sfide a cui ci chiama la transizione ecologica, per questo auspichiamo l’azione decisiva del Governo per stabilire i tempi giusti di tale transizione, in modo da garantire la stabilità occupazionale e la continuità nelle filiere produttive di importanti comparti regionali, dal biomedicale a quello dell’auto".