Pranzo con gli ucraini e appello alla pace

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Evocando il discorso pronunciato dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, il sindaco, Sabina Alice Zanardi ieri dopo aver deposto corone di alloro davanti ai monumenti ai caduti disseminati tra le frazioni ed il capoluogo, ha concluso, in piazza Giacomo Matteotti, le celebrazioni del settantasettesimo anniversario della Festa di Liberazione. "Riflettere sul valore dei diritti dell’uomo, primo fra tutti quello di poter viviere in pace, è il forte messaggio, che ci ha consegnato la Resistenza - ha ricordato il sindaco, richiamando le parole del presidente della Repubblica -; dal ‘nostro’ 25 aprile, nella ricorrenza della data che pose fine alle ostilità nel nostro territorio, viene un appello alla pace. Alla pace, non ad arrendersi di fronte alla prepotenza. A praticare il coraggio di una de-escalation della violenza, il coraggio di interrompere le ostilità, il coraggio di ritirare le forze di invasione. Il coraggio di ricostruire". Dopo la benedizione impartita da don Marco Polmonari al Monumento ai Caduti, Carla Roin, referente dell’Anpi di Codigoro, ha ricordato i momenti culminanti della liberazione del territorio comunale, avvenuta tra il 21 e il 23 aprile 1945. Il corteo, formato dalle autorità civili e militari e dalle associazioni combattentistiche e d’arma si è poi trasferito nella chiesa di San Martino. La Festa è stata accompagnata da un pranzo, offerto alle famiglie ucraine ospiti sul territorio.