Processo Cidas, le reazioni. Lodi alla consigliera Ferraresi: "Non lascio, sono innocente"

Il vicesindaco rigetta la richiesta di dimissioni avanzata dall’esponente del Misto dopo l’udienza "I rapporti con la coop a cui mi riferivo erano solo quelli di cordialità. I contratti non c’entrano".

Processo Cidas, le reazioni. Lodi alla consigliera Ferraresi: "Non lascio, sono innocente"

Processo Cidas, le reazioni. Lodi alla consigliera Ferraresi: "Non lascio, sono innocente"

"Non mi dimetto". Con tre parole il vicesindaco Nicola Lodi risponde alla consigliera comunale del Gruppo Misto, la quale aveva chiesto all’amministratore un passo indietro dopo l’esito dell’udienza preliminare sul caso Cidas, nell’ambito della quale il numero due della giunta ha chiesto di essere processato il rito abbreviato. Lodi, lo ricodiamo, è imputato insieme al presidente della cooperativa Daniele Bertarelli per il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità. Al centro del processo, le presunte pressioni che Lodi avrebbe compiuto sul coimputato Bertarelli affinché quest’ultimo prendesse provvedimenti disciplinari nei confronti di un dipendente Cidas – Servelli appunto –, reo di aver scritto sui social frasi offensive contro il vicesindaco (diffamazione per cui Servelli è stato condannato a pagare una multa).

All’indomani della richiesta di dimissioni della consigliera di opposizione, Lodi rompe il silenzio e replica. "Anna Ferraresi, la consigliera che cerca ogni giorno un pretesto per proporsi come improbabile paladina degli oppressi, chiede le mie dimissioni dalla carica di vicesindaco perché, secondo lei, all’udienza di ieri vi sarebbe stata una pronuncia che implica una ‘ragionevole previsione di condanna’ – afferma il braccio destro di Alan Fabbri –. Cara Ferraresi, a quanto pare, o non hai capito niente o, se hai capito, cerchi di proporre al tuo pubblico una tua visione distorta della realtà. L’unico su cui il giudice si è pronunciato è Bertarelli, perché lui, e non io, ha scelto il rito ordinario. Io ho chiesto il rito abbreviato, e ne parleremo a fine ottobre. Ti ricordo che i comportamenti attribuiti a me e a Bertarelli sono distinti, anche se fanno parte della stessa vicenda, quindi le implicazioni del provvedimento che lo riguarda non si trasferiscono automaticamente a me".

Ma soprattutto, prosegue il vicesindaco sempre rivolgendosi direttamente alla consigliera, "sappi che non mi dimetto perché mi sento innocente. Questo processo è l’ennesimo che scaturisce da un tuo esposto, già in precedenza sono stato assolto o archiviato, come è stato per il trenino o per il festino musicale del 4 maggio. Ma la vicenda Cidas è il massimo livello di strumentalizzazione che la tua discutibile attività di opposizione ha raggiunto nei cinque anni della giunta Fabbri. Non puoi non sapere, per quanto non ti piaccia l’idea, che io mi sono difeso da ingiurie e diffamazioni, e non ho mai chiesto a nessuno di astenersi dalle critiche. Tanto è vero che colui che mi ha dato dell’idiota in pubblico, e poi se ne è vantato su Facebook, per questo è stato condannato dal tribunale per diffamazione aggravata, e la sentenza è definitiva".

E ancora. "Non puoi non sapere – incalza –, anche se non ti piace, che i rapporti con Cidas a cui facevo riferimento erano esclusivamente quelli di cordialità e rispetto formale tra l’istituzione che rappresento e una cooperativa che fornisce un apporto essenziale a pubblici servizi. Questo aspetto formale, che ha una sua importanza esteriore ma anche sostanziale, riguarda il clima che caratterizza la collaborazione tra i due enti, e non c’entra nulla con i contratti tra Comune e cooperativa, visto che per quelli si fanno procedure e gare che vengono seguite dai dirigenti e dai tecnici, rispetto alle quali non ho voce in capitolo. Senza contare che non ci sono altri operatori che possano fornire valide alternative a Cidas. Quindi non mi dimetto, fattene una ragione". Lodi conclude rivolgendosi ai suoi sostenitori: "Vi ringrazio tutti di cuore per la vicinanza che mi avete manifestato. Come ho già detto io mi sento innocente, so di esserlo. Il processo è ancora in piedi ma io tengo duro. Mi difenderò con le unghie e con i denti".