Resti umani Ferrara, ossa tra i cespugli. "Morta mesi fa"

A trovarla sono state alcune persone che pulivano il sottomura. Intorno sporcizia e siringhe. Al vaglio gli elenchi degli scomparsi

Ferrara, trovati resti umani (Foto Businesspress)

Ferrara, trovati resti umani (Foto Businesspress)

Ferrara, 24 marzo 2019 - Da un cespuglio di arbusti e rovi spunta un mistero. Uno scheletro umano (foto), verosimilmente di una donna, seminascosto tra terra e foglie. Nessun documento, solo alcuni oggetti personali. Un giallo complicato da risolvere anche per la scientifica dell’Arma, arrivata sul posto per i rilievi. Pochi gli elementi sui quali lavorare, anche se gli inquirenti avrebbero già fiutato alcune piste. A fare la macabra scoperta sono stati alcuni volontari che ripulivano il sottomura dai rifiuti, nell’ambito dell’iniziativa ‘Ferrara Mia’.

Un gruppo di una decina di persone, tutte con la pettorina gialla di Legambiente, stava percorrendo il sottomura all’altezza di via Caldirolo, raccogliendo sporcizia e rifiuti abbandonati sull’erba. Arrivati più o meno all’altezza del civico 46, dove un ampio slargo verde separa la strada dalla cinta muraria, alcuni volontari si sono infilati in una macchia di alberi e cespugli. Tra le piante hanno scoperto un fossato e una scarpata che sale fino a lambire l’asfalto. In quell’angolo invisibile sia dal sentiero del sottomura che dalla strada, i volontari hanno trovato di tutto. Vestiti, bottiglie, plastica e tante siringhe usate. Raccogliendo i rifiuti, uno di loro si accorge della presenza di un teschio e di altre ossa umane seminascoste tra foglie ed erba.

I presenti hanno subito avvisato i coordinatori dell’attività che a loro volta hanno dato l’allarme ai carabinieri. Nel sottomura sono arrivati i militari del reparto investigazioni scientifiche, coordinati dal tenente colonnello Marco De Martino e dal capitano Marco Angeli. L’area è stata completamente delimitata e sono iniziati i rilievi. I militari hanno scavato a lungo tra terra, foglie e rami per portare alla luce le parti mancanti. Secondo le prime stime medico legali, la morte risalirebbe a diversi mesi fa. Forse addirittura un anno.

Migration

Un primo e parziale identikit parlerebbe di una donna sulla trentina. O almeno così fanno pensare le ossa e i vestiti recuperati, tra cui le scarpe da ginnastica di colore rosa. Vicino allo scheletro gli investigatori dell’Arma hanno rinvenuto alcuni oggetti personali che sono stati sequestrati per essere analizzati. Sono il principale appiglio da cui muoversi. Le ipotesi al vaglio sono molte. Visto il gran numero di siringhe e i segni di bivacco potrebbe trattarsi di una morte legata a situazioni di droga o degrado. Le indagini proseguono e i carabinieri passano al setaccio gli elenchi degli scomparsi. Tra le possibili compatibilità ci sarebbe il caso di una donna scomparsa a settembre. Ma, al momento, di certo non c’è nulla. Tranne quell’esistenza ‘invisibile’ spezzata all’ombra delle mura estensi.