Ricercatori under 40 premiati L’Università devolve il 5x1000

Hanno vinto il bando di finanziamento dell’Ateneo e presenteranno i loro studi il 22 settembre a Palazzo Tassoni

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Questi i progetti finanziati a Unife con il 5x1000 nel 2021. Il primo parla di ’Proteine virali e derivati peptidici per rinforzare la risposta ai vaccini e la memoria immunitaria’. Dalla loro scoperta e impiego in campo medico, i vaccini hanno costituito una vera e propria rivoluzione nella lotta alla diffusione di malattie gravi, contribuendo a raddoppiare l’aspettativa di vita. La loro risposta protettiva è mediata dai linfociti della memoria: cellule longeve che preservano la memoria immunologica, conferendo al corpo umano un sistema di difesa efficace, in grado di reagire contro gli agenti patogeni. L’obiettivo generale del progetto del Dott. Francesco Nicoli, del Dipartimento di Scienze chimiche, farmaceutiche ed agrarie, è quello di utilizzare una proteina di origine virale, e i suoi derivati peptidici, per aumentare le risposte vaccinali, indurre linfociti a lunga vita e prevenire il decadimento della memoria immunitaria.

Il secondo progetto si intitola ’Anziani e diritto all’abitare: un approccio interdisciplinare per promuovere l’healthy & active aging’. Oggigiorno, grazie al progresso scientifico, la medicina ha notevolmente esteso l’aspettativa di vita delle persone. Ma vivere più a lungo non sempre significa vivere meglio, soprattutto se all’aumento della speranza di vita non corrisponde un aumento degli anni liberi da disabilità. Il gruppo di ricerca guidato dalla dott.ssa Maria Giulia Bernardini del Dipartimento di Giurisprudenza affronta questi temi, a partire dal concetto di “diritto all’abitare”: una precondizione imprescindibile per la garanzia dei servizi e del benessere, che spetta ad ogni cittadina e cittadino.

’Biomasse di scarto: da problema a rimedio ambientale’, è il titolo del terzo progetto. Guidato dalla dottoressa Tatiana Chenet, del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione, è composto da un gruppo interdisciplinare con competenze nei campi della chimica, geologia, biologia ed economia. L’obiettivo è lo sviluppo di nuove metodologie per la rimozione di PFAS da matrici acquose, utilizzando materiali derivanti dal recupero di biomasse di scarto di origine agricola, in un’ottica di economia circolare.

Il numero quattro si intitola ’Small molecules come farmaci inibitori in grado di bloccare l’infezione da SARS-CoV-2’.

Guidato dalla dottoressa Martina Catani, del Dipartimento di Scienze Chimiche, Farmaceutiche ed Agrarie, si prefigge di valutare il potenziale impiego di alcune small molecules come farmaci in grado di bloccare un’infezione sul nascere, sfruttando la loro affinità con alcuni siti della proteina virale Spike.

Poi c’è il tema ’Cheratocono, causa di miopia e astigmatismo: verso la diagnosi precoce con il mirnoma’, il progetto numero cinque. A condurlo la dottoressa Ilaria Conti del Dipartimento di Medicina Traslazionale e per la Romagna, che si propone di approfondire il ruolo di specifiche molecole biologiche (microRNA) nella formazione del cheratocono, individuando possibili biomarcatori in grado di indicare lo stato di avanzamento della malattia e quindi suggerire la terapia farmacologica più opportuna.

Infine il progetto numero sei, dal tema ’Etica aziendale e prevenzione del rischio reato: approccio interdisciplinare al whistleblowing’. Il progetto del Dott. Fabio Nicolicchia, del Dipartimento di Giurisprudenza, ambisce a contribuire al superamento di queste perplessità, impartendo alle imprese apposite indicazioni che agevolino l’introduzione di procedure in grado di incentivare le segnalazioni di eventuali irregolarità nel rispetto dei diritti di tutti i soggetti coinvolti, salvaguardando al contempo la regolare operatività aziendale.

re. fe.