Riciclaggio, chiesta maxi stangata

Il pubblico ministero chiede 4 anni e mezzo di reclusione per riciclaggio di denaro legato ai fondi post sisma. Stefano Anselmi, amministratore della Fenice Srl, è accusato di aver riciclato 150mila euro tramite fatture fittizie. La sentenza è attesa per il 26 giugno.

Riciclaggio, chiesta maxi stangata

Riciclaggio, chiesta maxi stangata

Quattro anni e mezzo di reclusione per riciclaggio di denaro nell’ambito dei fondi post sisma. è la richiesta del pubblico ministero Andrea Maggioni, nei confronti di Stefano Anselmi, 59 anni, amministratore della Fenice Srl. Anselmi, che era stato imputato e poi assolto in un precedente processo per truffa, di cui quello attuale è una costale, è accusato di avere riciclato tramite aziende a lui riconducibili di una somma di 150mila euro che sarebbe parte di cinque fattura fittizie emesse dalla Fenice alla Far Dosso, per ’gonfiare’ gli importi da chiedere alla Regione, che nell’ambito del rifacimento del capannone danneggiato dal sisma del maggio 2012, sono ammontati a due milioni di euro. Il pm Maggioni nella sua requisitoria e l’avvocato che di parte civile, la Regione Emilia-Romagna, hanno sottolineato la piena conoscenza dell’imputato della provenienza illecita dei soldi e quindi ne hanno chiesto la condanna. l’avvocato che lo assiste Alberto Bovam, l’assoluzione. Sentenza prevista per il 26 giugno prossimo. Il processo sulla ristrutturazione del capannone di proprietà della Far Dosso era nata a seguito di un’inchiesta dei militari della Guardia di finanza di Cento: a febbraio 2016 i finanzieri denunciarono sette persone alcune per truffa e altre per riciclaggio. Secondo gli inquirenti la Far, proprietaria dell’immobile, avrebbe gonfiato l’importo dei lavori da eseguire per i danni post-sisma in modo da ottenere finanziamenti più cospicui.