Rino Siconolfi, da Ferrara ad attivista tory per Boris Johnson

Chiusa l’agenzia di viaggi, il figlio dell’ex presidente della Provincia entrato nello staff dei Conservatori inglesi: "Aiuto alla vittoria di Johnson"

Rino Siconolfi ieri davanti al parlamento inglese di Westminster

Rino Siconolfi ieri davanti al parlamento inglese di Westminster

Ferrara, 14 dicembre 2019 - "Proud of my country!". Orgoglioso del mio Paese. Il motto è gaudente come il sorriso, la bandiera è quella dell’Inghilterra. Ma il selfie, davanti a Westminster, sede del parlamento britannico, è quello di Rino Siconolfi, ferrarese al 100%. O quasi. Che esibisce sul petto la coccarda azzurra dei ‘Tories’, i conservatori di Boris Johnson, in segno di esultanza per la schiacciante vittoria elettorale. Ma non si tratta solo di una professione di fede. Perché Siconolfi, dopo aver chiuso repentinamente la propria agenzia di viaggi (la Tubiviaggi di via Garibaldi) poco più di un anno fa, dal 2018 vive a Londra.

E negli ultimi mesi è diventato uno dei responsabili del ‘Conservative Calling’, il vero e proprio call center del partito conservatore; un’autentica macchina da guerra che, a suon di contatti telefonici abbinate a visite porta a porta, ha contribuito al successo del primo ministro inglese. Salvatore alias Rino, figlio dell’ex presidente della Provincia, si è messo in evidenza al punto di risultare il recordman di chiamate: "Infaticabile, negli ultimi tre mesi ha macinato un numero incredibile di contatti", spiega Rifat Lica, che del ferrarese è diventato buon amico. Instancabile, e abile nell’acchiappo, lo ha definito anche Aldo Cazzullo, il giornalista che alla vigilia del voto inglese ha passato alcuni giorni con i membri del British Italian Conservatives.

"Ho visto Siconolfi all’opera, anche mentre convinceva un’anziana pakistana a votare a favore della Brexit – sorride –, con un misto d’inglese e ferrarese sinceramente irresistibile". Del resto, Sico jr (chiamato così dagli amici, per distinguerlo dal padre Paolo) non è nuovo alle campagne elettorali. Politicamente vicino a Forza Italia, anni fa era stato braccio destro nella corsa alle Regionali di Giorgio Dragotto. Ma anche nella vita associativa aveva fatto sentire il proprio peso: da esponente dei Giovani Imprenditori Ascom, e componente della giunta di via Baruffaldi, era stato il promotore del vero e proprio ‘golpe’ che nel 2007 aveva portato al dimissionamento dell’allora presidente Cesare Borsetti, aprendo la strada al regno di Giulio Felloni (saldo ormai come quello di Elisabetta d’Inghilterra).  

Tramontata l’epoca d’oro berlusconiana, però, Siconolfi era diventato attivista del Movimento 5Stelle e infine, poco prima di sparire dai radar cittadini, si era fatto notare con assiduità alle manifestazioni della Lega. Ma Alan Fabbri stava ormai troppo stretto a chi sentiva l’attrazione della Union Jack. A Londra, ufficialmente Siconolfi fa il tour operator, anche se dal suo profilo Instagram – zeppo di foto che lo ritraggono in grandi hotel, club esclusivi, con il frac e la tuba alle corse di Ascot o in sfavillanti giacche di Versace – risulta anche titolare di un’agenzia, la Fashion Uk & Usa Magazine, che si occupa di moda. "Fa il tour operator ed è un attivista straordinario del nostro gruppo. L’aiuto di Rino, nell’ultima campagna elettorale, è stato immenso", afferma Christian Vinante Giovannini, cantante confidenziale originario della Val di Fiemme, che a Londra ha fatto carriera diventando ora direttore del British Italian Conservatives. L’attività del gruppo è quella essenzialmente di lobby, di supporto di una serie di candidati che, anche grazie al ferrarese, risultano tutti eletti. Ieri notte festa fino all’alba in un club di Mayfair, esibendo fieri i selfie con il premier inglese. E adesso per i componenti dello staff, si aprono prospettive di collaborazione stabile con l’entourage di Boris Johnson. La personale Brexit di Siconolfi è ormai completa, nel suo cuore non c’è più spazio neppure per la Spal, visto che tra gli ultimi selfie esibisce la sciarpa del Tottenham.