Sara Manservigi (Pd). Candidata in Consiglio: "Io, operaia di Basell in campo per il lavoro"

Tra i temi che porterà avanti l’esponente dem c’è quello dello sviluppo. Dopo anni in segreteria ora è stata inserita nella lista del partito. "Siamo cambiati rispetto al 2019: ripreso il contatto con la gente".

Sara Manservigi (Pd). Candidata in Consiglio: "Io, operaia di Basell in campo per il lavoro"

Sara Manservigi (Pd). Candidata in Consiglio: "Io, operaia di Basell in campo per il lavoro"

Sara Manservigi, operaia del Petrolchimico, da quattro anni nella segreteria comunale del Pd, accanto al segretario Talmelli. Come nasce l’idea della candidatura al Consiglio Comunale?

"Quella della segreteria comunale – risponde la candidata – per me è stata un’esperienza assolutamente formativa. Ora, la candidatura, la vedo un po’ come il coronamento di questo impegno. È, al contempo, una grande responsabilità".

Lei, spesso, è intervenuta sui temi legati al lavoro e allo sviluppo del territorio. Saranno quelli che porterà avanti anche in campagna elettorale?

"Certo, sono i temi sui quali cerco di concentrarmi da sempre. Lavoro, rapporto con i sindacati, strategie di sviluppo del territorio. E, ovviamente, essendo una turnista del Petrolchimico, in Basell, il sito produttivo mi sta particolarmente a cuore".

Che idee avete su questo?

"Il candidato Fabio Anselmo ha fatto chiaramente capire che sarà uno dei principali temi della sua campagna elettorale. C’è un patrimonio straordinario al Petrolchimico che va salvaguardato. Così come occorre creare rapporti più consolidati con l’università anche per creare nuove opportunità".

Quale pensa che sarà il ruolo del Pd in questa campagna?

"Noi abbiamo lavorato tanto per costruire una coalizione la più larga possibile attorno alla sua candidatura. Penso che il Pd abbia avuto e avrà un ruolo cardine anche sotto il profilo dell’organizzazione".

Cosa è cambiato rispetto al Partito democratico che ha perso le elezioni del 2019?

"Avevamo perso il contatto con il territorio. Avevamo smesso di essere tra la gente e per la gente. Soprattutto nelle frazioni. Ora, invece, la situazione è profondamente diversa. E il rinnovamento voluto da Alessandro nella segreteria è stato fondamentale sotto questo profilo".

Da cosa deduce che l’aria è cambiata?

"Dal fatto che, quando stiamo in mezzo alle persone, con i banchetti o con le iniziative, percepisco feedback estremamente positivi. Ma c’è un dato oggettivo, che va rimarcato: avevamo smesso di fare le feste de L’Unità. Quest’anno è stata un successo, facendo il pienone. Anche questi, sono segnali che vanno saputi cogliere".

Il tavolo dell’Alternativa è stato fortemente voluto dal Pd che tuttavia ha sempre dichiarato di non voler esercitare un ruolo di primazia nel rapporto con gli altri partiti. È ancora così?

"Certo. Il Pd deve continuare a tessere la tela di rapporti che è riuscito a intavolare nel corso di questi lunghi mesi di trattativa. Certo, noi dobbiamo essere la forza trainante di questa coalizione e dare tutto il nostro supporto al candidato. Ma non ci sentiamo superiori agli altri. Noi siamo per l’unione nelle diversità".