"Scadenze fiscali rinviate a luglio Una giungla per le imprese"

Confcommercio: "Invitiamo a fare riferimento a professionisti che riescano a orientarsi in questo caos"

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Il 30 giugno, da sempre, fa rima con scadenze fiscali. E anche quest’anno, nonostante la pandemia, non fa eccezione. L’emergenza sanitaria, a dire il vero, un aspetto l’ha però modificato: la complessità dei conti da tenere sott’occhio. Per questo, risulta ancor più importante la presenza di associazioni di categoria, pronte a sostenere e a consigliare gli imprenditori: "Si tratta di scadenze importanti che coinvolgono in pratica la totalità dei contribuenti – spiega Davide Urban, direttore generale Ascom Confcommercio –. Se poi consideriamo altri appuntamenti più di nicchia con l’erario statale e magari riservati solo a poche e specifiche categorie, diventano quasi una trentina i momenti topici. In questa ‘giungla’ fiscale, risulta quindi prioritario fare riferimento (per la compilazione e la presentazione dei relativi adempimenti) ad una struttura con servizi contabili e fiscali ampia e consolidata come può essere un’associazione di categoria come la nostra, che esiste sul territorio dal 1946 e che affianca alle competenze tecniche anche una sua rappresentanza istituzionale a tutti i livelli". E’ arrivata la notizia dello slittamento al 20 luglio dei termini di pagamento (saldo e primo acconto, senza interessi) per le aziende sottoposte agli indici sintetici di affidabilità (Isa) e al regime forfetario. E’ rimasta, invece, fissata per il 30 giugno la data per i contribuenti che devono presentare le variazioni intervenute sugli immobili sottoposti a Imu; stesso termine per quei soggetti che, sempre in tema Imu, hanno potuto godere di benefici ed esenzioni legate all’emergenza sanitaria. Ma il 30 giugno fa rima anche con le situazioni relative alla rivalutazione dei terreni, alle quote di partecipazione e dei beni d’impresa e, ancora, alla questione relativa al diritto annuale dovuto alle Camere di commercio. "Il 2020 è stato un anno in cui sono arrivati diversi contributi da più parti e da diversi enti – prosegue Urban – ed è quindi complicato, per un’azienda o un imprenditore, riuscire a districare questa matassa".