Sciopero petrolchimico Ferrara, 250 lavoratori fermi davanti al polo produttivo

I sindacalisti di Cgil e Uil: "A rischio il futuro di oltre duemila lavoratori, ma anche di tutto il settore della chimica di base"

I lavoratori in sciopero

I lavoratori in sciopero

Ferrara, 9 maggio 2022 - I camini sui cucuzzoli delle torri industriali non bruciano più. Il Petrolchimico, questa mattina, si è fermato. Sui cancelli d'ingresso troneggiano striscioni rossi e azzurri. I lavoratori radunati davanti al sito produttivo sono circa duecentocinquanta, arrivati di buon mattino. Dall'altra parte della laguna, Eni Versalis ha iniziato le operazioni di spegnimento del cracking di Porto Marghera.

"A rischio non c'è solo il futuro di oltre duemila lavoratori - dicono i sindacalisti di Cgil e Uil - bensì quello di tutto il settore della chimica di base e delle filiere che ne dipendono". Il riferimento è ad asset importanti per la nostra regione. Dall'automotive al biomedicale. "E' una circostanza che abbiamo già vissuto qualche anno fa - dicono i lavoratori - quando per un periodo le forniture da Marghera furono interrotte. Fu un disastro: approvvigionamenti in ritardo, materie prime scadenti e interruzioni del ciclo produttivo".

Ed è esattamente lo scenario che, fino a oggi, i sindacati hanno cercato di scongiurare. Ma "dalla politica, a vari livelli, non abbiamo ricevuto risposte concrete. Ora, è tempo di prendere una decisione serie: per Ferrara, per l'Emilia-Romagna e per un settore strategico del nostro Paese".