MATTEO RADOGNA
Cronaca

Scontro col bus di studenti. Muore una giovane donna, ferite sette persone

Quella strada Erika Benini, 35 anni, dipendente di un supermercato, l’aveva percorsa mille volte. E anche ieri si stava...

Quella strada Erika Benini, 35 anni, dipendente di un supermercato, l’aveva percorsa mille volte. E anche ieri si stava...

Quella strada Erika Benini, 35 anni, dipendente di un supermercato, l’aveva percorsa mille volte. E anche ieri si stava...

Quella strada Erika Benini, 35 anni, dipendente di un supermercato, l’aveva percorsa mille volte. E anche ieri si stava recando al lavoro, nel centro di Ferrara, quando la sua Yaris Toyota si è schiantata contro un bus. A nulla sono valsi i soccorsi, la ragazza è deceduta sul colpo. L’autista della corriera ha raccontato di aver visto l’auto sul ciglio del fosso, e la ragazza, nel tentativo di evitare di finire fuori strada, sterzare all’improvviso dalla parte opposta. Così la macchina è finita nell’altra corsia, scontrandosi con il pullman con cinquanta persone a bordo.

È accaduto ieri, attorno alle 13,30, sulla via Copparo, tra Boara e Corlo, in direzione di Ferrara: dopo lo schianto, in pochi minuti, sono arrivate ambulanze, l’elicottero da Bologna, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. Altri autisti dei bus Tper, arrivati poco dopo, hanno aiutato, per primi, il collega e i passeggeri a uscire dalla corriera appoggiata su un fianco, nel fossato. Sfondati i finestrini, pino piano studenti e pendolari sono usciti uno alla volta dal bus che avrebbe dovuto arrivare a Copparo intorno alle 14,03. I feriti, in tutto sette di cui una donna incinta di 26 anni, sono stati portati in ospedale Sant’Anna di Cona per accertamenti: si tratta di piccoli traumi e contusioni.

Gli studenti, ancora sotto choc, hanno raccontato gli attimi precedenti all’incidente e quelli successivi, alla ricerca di un pertugio per mettersi in salvo. La maggior parte di loro è rimasta ferita in maniera lieve e trasportata all’ospedale Sant’Anna di Cona per accertamenti e cure. "Ho sentito un frastuono, come se un terremoto avesse squarciato l’asfalto sotto il bus", racconta uno degli studenti e ancora "dopo il botto ci siamo trovati nel fosso, indolenziti dai colpi ricevuti". La prima cosa è stata cercare una via di fuga: "Volevamo tutti uscire, metterci in salvo. Alcuni vetri si sono rotti, ci hanno fatto uscire dalla botola posta sopra al tetto del bus". Un altro studente aggiunge: "Il botto è stato al pari di una esplosione, la corriera ha fatto un salto, poi ha iniziato a inclinarsi e si è ribaltata. Scene che ho visto soltanto nei film". Una ragazza spiega come ne è uscita: "Al momento dell’incidente la corriera era piena, ero sul fianco che non si è appoggiato sul fossato. Insomma, non quello finito a terra. Ho raggiunto la botola e strisciando sono riuscita ad uscire".

La scena è stata terrificante non solo per gli studenti a bordo del bus coinvolto ma anche per i passeggeri del mezzo che seguiva il pullman. Un’altra corriera piena di ragazzi che tornavano a casa dopo le lezioni. Un genitore tira un sospiro di sollievo perché ha riabbracciato la figlia: "Quando ho saputo dell’incidente ho pensato al peggio. Un amico mi ha raccontato del bus finito nel fosso e ho pensato al peggio. Ho chiesto un permesso sul posto di lavoro e ho raggiunto il luogo dell’incidente. Mia figlia era, per fortuna, sana e salva". Nessuna conseguenza grave per la donna incinta rimasta ferita: "il bambino – riferisce il sindaco Alan Fabbri – non sarebbe in pericolo di vita. Esprimo a nome di tutta la comunità le più sentite condoglianze alla famiglia e ai cari della vittima".