"Scuola per stranieri, una foresta che cresce senza fare rumore"

Caro Carlino,

ci sono foreste che crescono e, come si sa, non fanno rumore. Neppure si notano, se nessuno le mostra e ne parla. Giovedì scorso alla scuola Leopardi sono stati consegnati i diplomi di frequenza alle bambinei, alle ragazzei e alle mamme che hanno frequentato la Scuola Estiva di Italiano. Ho detto foresta perché ha coinvolto più di duecento scolari provenienti da tutti i continenti e residenti da poco nel nostro territorio ma già iscritti alle scuole della

città. Quest’anno in particolare era significativo il numero degli ucraini. È un servizio cominciato ormai undici anni fa, forse unico in Italia, che il Comune ha fatto proprio portandolo avanti in collaborazione con cooperative sociali e associazioni di volontariato di Ferrara. Lo scopo è quello di far in modo che all’inizio dell’anno scolastico gli scolari neoarrivati da paesi stranieri possano essere inseriti nelle classi con una base sufficiente di lingua italiana. È indispensabile per loro, importante per i compagni che li accolgono e naturalmente per gli insegnanti. È stata una festa, si è svolta nel cortile della scuola, con allegria ma anche con una certa emozione. Le mamme in particolare erano emozionate… ogni diploma una foto; i bimbi nel ritirare il documento dalle mani di alcuni presidi intervenuti, hanno manifestato ciascuno un sorriso speciale, tipico del suo popolo… Un ragazzino cinese poi, stringendo la mano ha esordito: "Io non c’entro!" Ed è corso a giocare. Guardandoli poi tutti in gruppo durante il rinfresco mi chiedevo chi fra loro sarà l’insegnante o il medico o l’operaio o l’avvocato o l’assessore tra 10 o 15 anni? Oltre la foresta che cresce è una foresta che cambia.

Don Domenico Bedin

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Caro Carlino,

Di recente l’ onorevole Bonelli di SinistraVerdi parlando in Tv ha affermato che, per costruire una centrale nucleare ci vogliono dai 200 ai 300 miliardi di euro e che l’Italia non ha quei danari. Ma Bonelli ha tuttavia dimenticato di ricordare agli italiani quante centinaia di miliardi ha speso l’Italia per acquistare l’energia nucleare dalla Francia a cominciare dal 1987 dopo il referendum che ha detto no al nucleare italiano, e quanti miliardi abbiamo speso per spegnere le tre centrali che avevamo a Caorso, Trino Vercellese e Montalto di Castro.

Brandina Barboni