Sofia, la prima ucraina nata in città La sua mamma fuggita da Kharkiv

Kateryna e la figlia assistite dall’associazione Umanità, il padre è ancora in patria

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La guerra porta con sé morte, distruzione e immenso dolore. Ma non può fermare la vita. Sembra un controsenso, ma la violenza e la stupidità dell’uomo non possono impedire a nuove vite di spuntare. Di portare con i loro primi respiri la speranza di un domani migliore. Alla piccola Sofia (in foto la sua manina con il braccialetto dell’ospedale) è toccato questo compito: nascere in una terra straniera che l’ha accolta e che la sta assistendo, per un giorno tornare nella sua Patria, l’Ucraina, per conoscerla e viverci in pace. Per farsi abbracciare dal padre rimasto tra le bombe di Kropyvnyckyj, poco distante da Odessa.

La sua giovane mamma, Kateryna, 25 anni, è arrivata in Italia, a Ferrara, due mesi fa. Ha lasciato

Kharkiv, oggi quasi completamente distrutta dai bombardamenti, per mettersi in salvo, soprattutto per proteggere quella vita che stava crescendo dentro di lei. E’ stata accolta e coccolata dall’associazione ferrarese Umanità. E domenica scorsa è arrivata la bella notizia: alle 8.30 all’ospedale di Cona è nata Sofia, probabilmente la prima neonata ucraina in città. E’ piccolina e sia lei che la madre sono ancora in ospedale. Il padre ovviamente non ha potuto vedere la sua prima figlia perché non può uscire dall’Ucraina. Fortunatamente è riuscito a sfuggire ai bombardamenti di Kharkiv rifugiandosi a Kropyvnyckyj, località poco distante da Odessa. Nella speranza che le atrocità possano terminare il prima possibile per abbracciare la sua piccola. "L’augurio è che Sofia possa tornare presto con la sua mamma in Ucraina – commentano da Umanità – per ricongiungere la famiglia".

Cristina Rufini