Soldi in nero verso San Marino anche da Ferrara, nove indagati

Finanza, l’inchiesta sul fallimento della Cmv e sulle accuse per bancarotta riguarda anche gli immobili realizzati in provincia

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FERRARA

Un sequestro per oltre 7,6 milioni di euro, quale profitto di illeciti finanziari, è stato eseguito dalla Guardia di Finanza su disposizione del gip presso il Tribunale di Rimini. Tutto è partito dal fallimento (con sentenza del 2017) della società di costruzioni edili Cmv, con sede in provincia di Rimini, costituto da una galassia di 12 società operanti nel settore dell’edilizia residenziale, le cui costruzioni sono state realizzate tra le altre anche i provincia di Ferrara, sparse su tutto il territorio provinciale. La guardia di finanza di Rimini ha denunciato nove persone e sequestrato, su disposizione del gip del tribunale di Rimini ben per 7,6 milioni di euro ritenuti essere il profitto di illeciti finanziari smascherati con l’operazione ‘Brick broken’. Dalle ispezioni contabili e indagini tecniche dei finanzieri è emerso che tali società avevano per anni sistematicamente sottofatturato la vendita delle case ricevendo dai clienti milioni di euro in nero, per una percentuale che variava dal 10 al 15 per cento del prezzo di vendita degli immobili. I soldi venivano camuffati attraverso dei versamenti a una banca di Rimini che, tramite alcuni suoi funzionari, li trasferiva a una fiduciaria di San Marino. Questa depositava le somme in una banca del Titano da dove partivano bonifici verso un conto corrente della fiduciaria estera detenuto nella banca riminese. Da questo conto i soldi venivano investiti in obbligazioni dello stesso istituto di credito riminese.

Un flusso di denaro - si stima 20 milioni di euro - sottratto illecitamente al fallimento del gruppo immobiliare. Sono accusati di bancarotta fraudolenta il patron del gruppo edile, il tesoriere, due membri del collegio sindacale, di cui uno è stato presidente pro-tempore del cda della banca coinvolta, nonché il genero del patron. Per riciclaggio sono indagati invece due funzionari di banca e il fratello del patron. Il responsabile dell’area controlli dello stesso istituto è invece indagato per favoreggiamento e per aver ostacolato le indagini.

Nessun illecito per gli acquirenti degli immobili, che comunque sarebbero stati di natura fiscale, non avendo dichiarato il prezzo intero di acquisto, ma trattandosi di datti che risalgono al periodo che dal 2006 al 2010, tutto è passato in prescrizione.

L’operazione ’Brick broken’ ha permesso di ricostruire un enorme sistema di vendite illecite, con sottostima sistematica del prezzo di vendita. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore di Rimoni, Paolo Gengarelli e sono state condotte dai militari del Nucleo di polizia eocnomico-finanziaria attraverso complesse ispezioni contabili, indagini tecniche e rogatoria internazionale nella Repubblica di San Marino.