Ferrara, spaccio. Raffica di arresti

Maxi operazione della polizia dal Gad a Pontelagoscuro. Blitz anche nella palazzina di via Ricostruzione, già oggetto di segnalazioni

Un agente con il cane antidroga  durante i controlli al quartiere Giardino

Un agente con il cane antidroga durante i controlli al quartiere Giardino

Ferrara, 16 ottobre 2019  - Prosegue la maxi operazione della Polizia, che dalla zona Gad a Pontelagoscuro sta passando a setaccioda ieri  gli ambienti dello spaccio. Stamattina altri arresti, finalizzati a sgominare quella che sempre più appare come una ramificazione di aderenti a un'organizzazione di pusher provenienti da paesi africani. Insomma una vasta operazione della polizia di Stato quella che da ieri sta dando un duro colpo alla galassia criminale che affonda i suoi tentacoli in città. L’operazione, che ha visto impegnati numerosi uomini della questura con l’ausilio dei cani antidroga, è iniziata all’alba di ieri ed è durata per tutta la giornata. Al momento i risultati della maxi retata sono ancora coperti dal più stretto riserbo per permettere ad agenti e investigatori di ultimare gli accertamenti. Il quadro completo sarà delineabile soltanto nelle prossime ore. Nel corso della giornata sono trapelati pochi elementi ma sufficienti per comprendere l’importanza e la portata dell’operazione.

Dalle prime luci gli agenti si sono mossi in maniera coordinata in diverse zone della città, dal Gad fino a Pontelagoscuro per poi arrivare a lambire il cuore del centro. L’attività ha riguardato anche una palazzina di via Ricostruzione, finita di recente al centro delle cronache a causa della segnalazione di giri sospetti in un appartamento di proprietà dell’ex consigliere di Gol Francesco Rendine. Come anticipato, ancora non è dato sapere quali siano gli esiti del maxi blitz anche se alcune indiscrezioni parlano di diversi arresti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare. E non solo a Ferrara. L’operazione avrebbe infatti riguardato anche altre aree del Paese. Nel mirino della polizia di Stato ci sarebbe il microcosmo gestito da malviventi stranieri, soprattutto di nazionalità nigeriana. In questo senso l’operazione potrebbe alzare il velo sulle dinamiche che governano quel sottobosco delinquenziale e che, da tempo ormai, sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto nella zona della stazione, principale piazza di spaccio saldamente in mano ai pusher provenienti dal Paese africano. Non si esclude, infine, che il blitz condotto nella giornata di ieri possa finalmente dare risposte (confermando o smentendo) ai tanti che da tempo si pongono domande sulla presenza in città della cosiddetta ‘mafia nigeriana’.

Le indagini sulle ramificazioni delle attività criminali gestite da nigeriani proseguono da tempo. Al di là dei numerosi arresti di piccoli e grandi spacciatori, un primo duro colpo alle gang presenti in città è stato inflitto con l’arresto della cosiddetta ‘banda del machete’. Sette persone coinvolte a varo titolo nel tentato omicidio di Stephen Oboh, membro di un gruppo rivale e reo di aver fatto ‘soffiate’ alla polizia. L’agguato, avvenuto due estati fa in via Olimpia Morata, è stato il momento culminante di un regolamento di conti nato per questioni di spaccio. E oggi, a due anni da quell’operazione, un nuovo maxi blitz potrebbe mettere in ginocchio un ‘sistema’ che, nel corso del tempo, ha messo radici nella tranquilla Ferrara.