Caro Carlino,
due anni fa mi trovavo dinanzi al Palazzo di Giustizia di Milano con uno studente iscritto al secondo anno della facoltà di Giurisprudenza. Assieme leggemmo l’epigrafe che sormonta la fronte dell’ edificio: Iuris praecepta sunt haec: honeste vivere, alterum non laedere, suum cuique tribuere. La pronuncia fu penosa e ancor di più la traduzione: vivere onestamente, non fare i ladri con gli altri e pagare i tributi.
In ospedale, invece, ho udito da un medico termini latini storpiati (pitiriasis versiculor anziché versicolor e, su un referto, ho letto pectum escavatum anziché pectus excavatum tanto per fare due esempi).
Penso proprio che al giorno d’oggi studiare un po’ il Latino faccia bene a tutti.
Bruno Cavalieri
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POESIA
PER LILIANA SEGRE
Abbiamo la ferita
dell’olocausto
che brucia ancora,
immagini di volti
che portano il dolore,
un grazie
a chi ancor oggi
ha la forza
di voler raccontare.
Eridano