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"Suo figlio è nei guai, servono soldi" Ma cinque anziani non ci cascano

Raffica di truffe con la tecnica del finto avvocato, ma stavolta alcune vittime hanno saputo reagire. Nella sola giornata di venerdì presi di mira pensionati tra 80 e 90 anni: tutti hanno sporto denuncia

"Suo figlio è nei guai, servono soldi" Ma cinque anziani non ci cascano

FERRARA

Giornata ’nera’ per i truffatori venerdì scorso. Il raggiro del finto avvocato non è andato a segno per ben cinque volte. Un piano organizzato a tappeto da un fantomatico legale che telefonando a casa delle vittime prescelte, una volta alzata la cornetta dall’altra parte, si è presentato come il salvatore del parente di turno finito nei guai e a rischio di arresto imminente. E’ la tecnica utilizzata da sempre: battere un’area abbastanza omogenea e vedere che cosa rimane nella rete: venerdì scorso la pesca è andata a vuoto. Le vittime prescelte dai truffatori, tutte di età compresa tra ottanta e novant’anni, abitano tra Mesola, Lagosanto, Riva del Po, Berra e Cologna Ferrarese. Tutte sono state contattate venerdì scorso e si sono sentite ripetere la stessa storia: il parente di turno era rimasto coinvolto in un incidente stradale e aveva bisogno di assistenza da parte di un avvocato (l’uomo al telefono) ma c’era bisogno di dare dei soldi subito per impedire che il congiunto venisse arrestato. Tutti e cinque gli anziani però si sono insospettiti subito e hanno deciso di prendere tempo con lo sconosciuto interlocutore. Hanno contattato il familiare di turno, quello che avrebbe dovuto essere con l’avvocato, e hanno dato fondamento ai propri dubbi: dall’altra parte del telefono c’era un truffatore. Niente soldi per il furbo di turno e una denuncia sporta in un secondo momento dai cinque agguerriti nonnetti. Probabilmente a forza di campagne per mettere in allerta e spiegare come non rimanere vittime di simili raggiri, è aumentata la consapevolezza. La scorsa settimana, purtroppo, una era andata a segno, ma il bilancio comincia a essere positivo per quelle sventate.

I precedenti. Proprio in provincia di Ferrara, a marzo dello scorso anno, due giovani campani di 20 e 24 anni erano stati arrestati dai carabinieri perché ritenuti responsabili di truffe in serie di questo tipo: "Suo figlio è rimasto coinvolto in un incidente: è stato arrestato e ora servono soldi per il suo rilascio", la classica frase. I due viaggiavano a bordo di una Jeep Renegade noleggiata a Napoli e sono stati pedinati dai militari dell’Arma fino a quando i due ragazzi hanno lasciato il domicilio ferrarese per dirigersi in provincia di Rovigo e poi proseguire in quella di Verona. Al momento dell’arresto i due sono stati trovati in possesso di duemila euro in contanti, contenuti in una busta, mentre altri cinquecento euro e gioielli in oro furono trovati in secondo momento.

Cristina Rufini