REDAZIONE FERRARA

’Tanta strada’ e forza di volontà Tracciati senza barriere: il docufilm

La bici come mezzo util a superare gli stereotipi e far conoscere percorsi offroa alle persone con disabilità

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La bici come mezzo per sentirsi liberi di esplorare ma anche per superare gli stereotipi trovando in Emilia Romagna percorsi cicloturistici offroad che sono stati tracciati e accessibili anche a chi ha disabilità. E’ ciò che mostrerà il docufilm "Tanta strada" di Lorenzo K. Stanzani che andrà in onda domani alle 23 su Rai Due e poi su Raiplay, con 9 ragazzi disabili che pedaleranno da nord a sud della Regione toccando anche il ferrarese dimostrando che è possibile vivere una vacanza riducendo i limiti che la disabilità pone. Grazie al sostegno della Regione e di Emilia Romagna Film Commision, l’idea di Matteo Brusa della Fondazione per lo Sport Silvia Parente di tracciare questi percorsi fuoristrada affrontabili in carrozzina, in handbike, tandem, E-handbike o mountain tandem, è stato incluso anche il territorio estense mostrando la bellezza del Bosco della Mesola. Ha studiato un anello di 20 km attorno alla riserva e una ciclabile che permette di visitare anche l’interno, e, pedalando, scoprire paesaggi ma anche impianti idrovori in disuso, il gusto della pedalata sullo sterrato e far davvero vedere che su quei percorsi, la disabilità non esiste più, aprendo anche i confini a un nuovo tipo di turismo. Avventura dei protagonisti del docufilm che proseguirà verso il Lido di Volano. "Un film in presa diretta che mostra anche l’esperienza di vita che abbiamo fatto tutti noi – dice il regista Stanzani – abbiamo unito cinema, turismo, l’aspetto sociale, creando un prodotto in modo divertente".

"Questi percorsi aprono alle persone con disabilità perché possano godere di luoghi e paesaggi – dice Brusa – Mesola è nel video ma, per il ferrarese, ne abbiamo tracciati altri 6: Da Vigarano a Bondeno lungo il Burana, da Stellata a Pontelagoscuro sul destra Po e poi da Francolino vero la Pioppa, il giro di Ferrara e quello delle Valli di Comacchio". "Il docufilm è il mezzo migliore per far vedere tutto quello che la nostra regione può e deve fare" conclude Davide Cassani.

Laura Guerra