Ferrara, omicidio Tartari, la banda torna in tribunale. Fissato l’Appello

Constantin Fiti e Patrick Ruszo in aula a gennaio. In primo grado sono stati condannati all’ergastolo

Il luogo del ritrovamento del corpo di Pier Luigi Tartari

Il luogo del ritrovamento del corpo di Pier Luigi Tartari

Ferrara, 23 novembre 2017 - Con l’anno nuovo torna in tribunale il delitto di Pier Luigi Tartari. È stato fissato per gennaio il processo d’Appello a carico di Constantin Fiti e Patrick Ruszo, romeno il primo, slovacco il secondo, accusati di aver preso parte, nel settembre del 2015, alla rapina sfociata nell’omicidio del pensionato di Aguscello. Davanti ai giudici di secondo grado si riapre dunque la partita giudiziaria per i due stranieri. La missione, per le difese degli imputati (gli avvocati Alberto Bova e Patrizia Micai), è quella di ritoccare la pesante sentenza emessa a febbraio dalla corte d’Assise. Ruszo e Fiti, a Ferrara, hanno rimediato un ergastolo ciascuno.

Il terzo membro della banda, il croato Ivan Pajdek ha invece optato per il rito abbreviato, cavandosela con trent’anni in primo grado, poi confermati in Appello. Dall’altra parte della barricata, i familiari di Pier Luigi (assistiti dall’avvocato Eugenio Gallerani) e il Comune di Ferrara (con l’avvocato Giacomo Forlani) si batteranno per vedere confermata la condanna esemplare per due dei tre responsabili dell’orrore di Aguscello.

Uno scontro che si combatterà sul filo del diritto, dal momento che le difese degli imputati non hanno mai fatto segreto di contare molto sul secondo grado di giudizio. E non si esclude che a Bologna possano giocarsi qualche carta tenuta in serbo dal precedente processo, il cui esito appariva se non scontato, quasi.

L’attesa è grande per questo nuovo passaggio processuale. Il tribunale di Bologna ha già fissato due udienze, una il 10 e l’altra l’11 gennaio. Salvo imprevisti, per quella data dovrebbe essere emesso il verdetto sui due membri della banda che ha ordito il raid in via Ricciarelli, conclusosi con la morte del pensionato.

In parallelo, prosegue anche l’attività giudiziaria per le altre rapine violente commesse dalla gang nell’estate 2015. Ruszo e Pajdek sono stati condannati a 14 e 15 anni in abbreviato per i colpi di Coronella, Mesola e Villanova di Denore. Nel commando che in quei mesi terrorizzava la provincia c’era anche lui, Norbert Feher, alias Igor Vaclavic. Il fantasma del Mezzano, ancora latitante a sette mesi dalla scia di sangue che ha macchiato le campagne tra Ferrara e Bologna, andrà a giudizio da solo per i fatti del 2015. Per l’inafferrabile serbo, l’udienza è fissata al 13 dicembre. Con o senza di lui.