Teleriscaldamento, Uil pronta a rilanciare "Dobbiamo tornare al piano di via Conchetta"

Il segretario dei chimici, Caleffi: "Impianto da 50 milioni finanziato da Hera. Così tariffe più eque". Balboni: "Valutiamo fondi Pnrr"

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di Federico Di Bisceglie

Rispolverare il vecchio progetto di ampliamento del sistema di teleriscaldamento mediante la costruzione dell’impianto di via Conchetta. Analizzare i costi delle forniture legate alla geotermia da un angolo di prospettiva differente, con una visione del futuro. "Anche per arrivare a una tariffazione più equa". Gli stimoli arrivano dal segretario regionale della Uiltec, Vittorio Caleffi che, come cittadino ma soprattutto come rappresentante sindacale, sta seguendo da vicino l’epopea del teleriscaldamento e l’innalzamento vertiginoso dei prezzi delle bollette. "Il problema dei costi esorbitanti è reale – spiega Caleffi – ma nessuno si è mai interrogato sulla ragione di questo innalzamento vertiginoso, fatti salvi i fattori determinati dalle congiunture geopolitiche internazionali. Ciò che davvero è cambiato a Ferrara, negli anni, è il potere contrattuale tra la politica e la multiutility". Qui si va indietro negli anni. "Il sistema Ferrara – analizza il sindacalista – decise giustamente di legarsi a Hera, specie sul servizio di teleriscaldamento. Nel tempo, tuttavia, c’è stato un progressivo distaccamento tra la città e la multiutility. Un allontanamento che, assieme ad altri fattori, ha determinato la sempre più esigua capacità negoziale". Non fanno certo bene, riprende il sindacalista, "anche i ripetuti annunci di paventate vendite delle azioni". Quelle azioni "devono essere mantenute, se vogliamo sperare di fare qualcosa per il territorio". Ed ecco il vecchio progetto. Un piano che, nella prospettiva di Caleffi avrebbe un duplice impatto positivo sulla città. "Da un lato – spiega – il nuovo impianto in via Conchetta estenderebbe la capillarità della rete di teleriscaldamento con evidenti benefici anche di carattere ambientale. Si contribuirebbe all’indotto anche in termini di ricadute sulle aziende ferraresi". Non da ultimo, se si autorizzasse quell’impianto finanziato da Hera con 50 milioni, "la politica potrebbe chiedere rassicurazioni circa il piano tariffario e tentare di calmierare i prezzi delle bollette". Insomma, chiude Caleffi, non aver realizzato anni fa quell’impianto "costituì un errore strategico, frutto di una valutazione superficiale, fatta dalla giunta Tagliani".

L’assessore all’Ambiente Alessandro Balboni, cosciente del fondatezza della problematica sollevata dal sindacalista, si mostra aperto al confronto. "La geotermia – spiega – deve essere un sistema conveniente per il cittadino in termini economici, oltre che ambientali. Tant’è che, proprio sul piano tariffario e sul teleriscaldamento, è aperto un tavolo di concertazione con Hera".

Soprattutto perché, come rimarca l’amministratore, il teleriscaldamento della centrale di Casaglia è pressoché ’naturale’. Dunque "non i costi non dovrebbero essere eccessivamente condizionati dall’aumento dei prezzi del gas". Eppure, da famiglie e imprese, continuano a fioccare lamentele. Sul versante imprenditoriale, anche Confesercenti si è spesa a più riprese rimarcando i costi eccessivi per le aziende in particolare del settore ricettivo. In questo senso, comunque, Balboni ricorda che "è stato stanziato da Hera oltre un milione e mezzo nei mesi scorsi per calmierare i prezzi delle utenze". Sul’impianto di via Conchetta, Balboni non si sbilancia. Tuttavia, chiude, "qualora i fondi del Pnrr dovessero riguardare anche il Teleriscaldamento, saremo ben felici di pianificare un progetto in questo senso, di concerto con la multiutility".