Terremoto, il ricordo delle vittime Quattro erano operai al lavoro

Tutti turnisti coloro che persero la vita sotto i capannoni crollati il 20 maggio a causa delle scosse. Due donne decedute perché colpite dalle macerie, altre due dopo avere accusato malori per lo choc

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di Claudia Fortini

Erano turnisti, i quattro operai che hanno perso la vita sotto le macerie, travolti dai capannoni delle fabbriche che sono crollati il 20 maggio, durante la prima terribile scossa delle 4.04. Tarik Naouch, originario del Marocco, aveva solo 29 anni, era sposato, stava facendo i turni più pesanti per riuscire ad ottenere il ricongiungimento e portare la famiglia nella sua casa di Bevilacqua di Crevalcore. Era all’interno della fabbrica Ursa, che produce isolanti per l’edilizia, vicino a Stellata di Bondeno, quando è stato ucciso dal crollo di una trave portante, di cemento, dal tetto. Stavano lavorando all’interno del reparto monocottura i due operai che hanno perso la vita sotto i crolli delle Ceramiche Sant’Agostino. Il loro turno avrebbe dovuto finire alle 6. Leonardo Ansaloni, 51 anni originario di Bondeno, era residente a Reno Centese, sposato con Gloria che gestisce una cartoleria in paese e padre di due giovanissimi ragazzi che amava con tutto sè stesso. Un padre esemplare, una famiglia unita. Con lui al lavoro, c’era Nicola Cavicchi, il giovane di 35 anni. Abitava a San Martino di Ferrara con i genitori, che la mattina lo stavano aspettando. Ma non è più rientrato. Stava sistemando la casa di famiglia, per sposarsi e andare vivere con la fidanzata. Gerardo Cesaro, 54 anni, è stato travolto dal crollo della copertura del tetto della fonderia di alluminio Tecopress, di Dosso, viveva con la moglie a Mamorta di Molinella.

Non ci sono stati solo i morti nelle fabbriche ma anche chi è stato colpito nella propria casa. Nevina Balboni, 103 anni, invalida, è stata colpita dai calcinacci della sua abitazione a Sant’Agostino, mentre A Vigarano Mainarda, nel Ferrarese, una donna di 86 anni, Anna Abeti, in preda alla paura ha avuto un ictus dopo il sisma ed è deceduta, tra le cure dei sanitari, dopo il ricovero all’ospedale. Il 29 maggio a Cento, alle 9, con la scossa di magnitudo 5.8, Sandra Gherardi, 46 anni, era appena uscita dalla farmacia di via Provenzali, quando è stata colpita alla testa dalle macerie cadute dal tetto. Ricoverata in ospedale ha lottato per la vita fino all’ultimo momento. E’ spirata all’ospedale il 5 giugno. Può essere compresa tra le vittime del terremoto anche Martina Aldi, 38 anni di Scortichino di Bondeno. Aspettava un bambino da pochi mesi. Attendeva con grande forza e felicità insieme alla famiglia l’evento della nascita. E’ stata profondamente colpita, nella sua serenità, dalla scossa del 20 maggio e poi ancora dalla seconda del 29. Nella mattina del 30 maggio ha perso conoscenza per un malore, è stata ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Baggiovara. Si è spenta l’11 giugno.