Forlì, non sopporta il nipote e torna in carcere

Un 50enne agli arresti domiciliari esce di casa e si autodenuncia per poter tornare in galera

Un agente della Polizia di Stato

Un agente della Polizia di Stato

Forlì, 19 agosto 2018 - La vera prigione è in casa. Così, dopo quasi tre mesi dal nipote, esasperato, lui stesso chiama la polizia e chiede d’essere liberato dall’opprimente presenza del ragazzo; richiesta d’aiuto papale papale: "Vi prego, riportatemi in carcere!". L’uomo, 50enne napoletano, deve scontare tre mesi di pena residua; gli mancano solo pochi giorni per la libertà totale. Ma evidentemente la convivenza col nipote è insopportabile.

Tanto che durante un periodo di assenza del parente – in meridione in ferie – il 50enne confeziona il piano di autodenuncia, con tanto di evasione, per tornare dietro le sbarre: esce dall’appartamento dov’è in regime di domiciliari e si chiude la porta alle spalle. Quindi allerta gli agenti della volanti, sostenendo che non può rientrare. Gli agenti portano allora l’uomo in questura e avvisano il magistrato di Sorveglianza. Che a quel punto, data la situazione, dispone – l’agognato – carcere.