Cryptolocker, il virus che ‘sequestra’ i dati del computer. Caccia ai truffatori

È l’ultima frontiera dei raggiri online. I malviventi chiedono poi un ‘riscatto’ per riavere i propri documenti. I consigli della polizia postale

Polizia postale (Foto di repertorio Radaelli)

Polizia postale (Foto di repertorio Radaelli)

Ferrara, 13 febbraio 2016 - Si chiama ‘Cryptolocker’ ed è la nuova frontiera della truffa online. Sono moltissimi i casi registrati nelle scorse settimane dalla polizia postale, diversi dei quali anche a Ferrara e provincia. Gli attacchi del pericoloso virus si concretizzano attraverso l’invio di email nelle quali i truffatori danno indicazioni in merito a presunte spedizioni a favore del proprietario della casella di posta elettronica. Cliccando su un link inserito nella mail viene aperto un file che inietta il virus che cripta il contenuto della memoria del computer.

Ed è a questo punto che i malfattori entrano in azione. I criminali chiedono agli utenti, per poter riaprire i file e rientrare in possesso dei proprio documenti, di versare loro una somma di denaro come riscatto. Il pagamento, in genere alcune centinaia di euro, avviene in ‘bitcoin’. Solo a pagamento effettuato l’utente riceve ‘l’antidoto’ al virus.

La polizia delle comunicazioni sta da tempo dando la caccia agli ideatori di questa truffa ed ha già individuato alcuni dei responsabili. Il consiglio degli investigatori è di «non cedere mai al ricatto e di sporgere subito denuncia». Inoltre è consigliabile «tenere sempre aggiornato il software del proprio computer e munirsi di un buon antivirus», oltre ovviamente a «prestare attenzione alle mail che arrivano, specialmente se non sono attese, evitando di cliccare sui link o aprire gli allegati».