
In quattro stagioni da Ferrara sono passati otto allenatori .
La scorsa stagione Spal e Virtus Entella sono state le delusioni del campionato. La squadra di Chiavari si è salvata all’ultima giornata, però mister Fabio Gallo è stato confermato e oggi comanda il girone B a +4 sulla Ternana. Questione di lungimiranza e programmazione, parole magiche che a Ferrara sono scomparse da diversi anni. Del resto, Joe Tacopina è abituato a gestire il club a modo suo, con colpi ad effetto, scelte azzardate e rivoluzioni che hanno trascinato la Spal sull’orlo del baratro. Da quando si è insediato in via Copparo, ha cambiato allenatori come fossero figurine. Addirittura otto in quattro stagioni, nel corso di due campionati di serie B e altrettanti di C uno più deludente dell’altro. E ogni anno ha cambiato pure direttore dell’area tecnica.
Ma concentriamoci sugli allenatori, tra i quali il solo Mimmo Di Carlo (complessivamente 19 giornate di serie C e 34 punti, 1,79 di media) può affermare di aver lasciato un ricordo positivo. Il primo tecnico di Joe è stato Pep Clotet (18 giornate di serie B e 20 punti, 1,11 di media), una scommessa stuzzicante che però si è rivelata perdente. Il primo colpo di scena è arrivato il 5 gennaio 2022, con l’esonero del catalano e la decisione di affidarsi a un mister di esperienza come Roberto Venturato (28 giornate di serie B e 31 punti, 1,11 di media) che ha condotto la squadra a una salvezza complicata nella stagione 2021-22 ed è l’unico che Tacopina ha confermato nel campionato successivo. Peccato che la panchina dell’ex allenatore del Cittadella nella stagione 2022-23 sia saltata ben presto, con Joe che gli ha dato il benservito dopo due sconfitte di fila contro Genoa e Frosinone che poi sono volate in serie A. Per sostituirlo, il presidente ha giocato d’azzardo pescando dal mazzo Daniele De Rossi (16 giornate di serie B e 15 punti, 0,94 di media), un personaggio di grandissimo fascino e carisma ma senza esperienza da allenatore. E la Spal l’ha pagata a caro prezzo, perché con DDR la squadra è entrata in un tunnel da quale non è più uscita.
Nemmeno con Massimo Oddo (14 giornate di serie B e 14 punti, 1,00 di media), che non è riuscito a rimettere i biancazzurri in carreggiata, fino all’inevitabile retrocessione. In Lega Pro la scelta di Di Carlo sembrava promettente, ma la sua prima Spal ha steccato (5 giornate di C e 6 punti, 1,20 di media) e Mimmo ne ha fatto le spese lasciando il testimone a Leonardo Colucci (19 giornate di serie C e 15 punti, 0,79 di media), la cui Spal però era troppo brutta per essere vera. E la Spal è stata costretta a richiamare Di Carlo, che con 28 punti in 14 giornate (2,00 di media) ha centrato la salvezza e sfiorato i playoff. Il resto è storia recente, con l’ennesima trasformazione radicale che ha portato sulla panchina Andrea Dossena (25 giornate di serie C e 27 punti sul campo, 1,08 di media), il cui calcio champagne a Ferrara non si è mai visto. L’impatto di Francesco Baldini (tre sconfitte di fila in tre gare) non lascia immaginare nulla di buono, ma bisogna stringersi intorno alla squadra negli ultimi mesi di questo quadriennio da incubo.