FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Ultimatum del Comune "Parco Giordano Bruno, il chiosco va rimosso Area da riqualificare"

Ieri la notifica dell’ordinanza al Mac Murphy che ha dieci giorni di tempo. L’Amministrazione: "Se non provvede saremo noi a demolirlo". Il titolare: "Viene colpito un presidio di legalità per quella zona".

Ultimatum del Comune  "Parco Giordano Bruno,  il chiosco va rimosso  Area da riqualificare"

Ultimatum del Comune "Parco Giordano Bruno, il chiosco va rimosso Area da riqualificare"

di Federico Di Bisceglie

Il Mac Murphy deve chiudere. Anzi, deve essere proprio rimosso dal parco Giordano Bruno. Il momento che, si pensava, fosse di la da venire, è invece arrivato ieri con la notifica dell’ordinanza comunale. L’azione, già peraltro annunciata di recente proprio su queste colonne dal vicesindaco Nicola Lodi, rientra nell’ambito dei lavori di riqualificazione del parco. Il documento, firmato dalla direzione generale di palazzo municipale, contiene tre indicazioni. Il titolare dell’attività, Andrea Raffo, dovrà occuparsi della "rimozione del chiosco e del ripristino dell’area, entro dieci giorni dalla notifica del provvedimento". In caso di mancato adempimento, si legge nell’ordinanza, "provvederà direttamente l’amministrazione comunale, addebitando gli oneri della demolizione all’occupante abusivo". Ma, quali sono, i motivi per i quali l’amministrazione ha scelto di muoversi in questo senso? Le indicazioni sono contenute nell’atto che è stato inviato sia a Raffo che al suo legale, Claudio Dall’ara. "Gli interventi strutturali – così l’ordinanza – hanno l’obiettivo di riqualificare l’area migliorando il livello di sicurezza del quartiere disciplinando una corretta frequentazione dell’area verde: risulta quindi contrastante il mantenimento del chiosco". Non solo. La volontà dell’amministrazione è anche quella di "restituire all’uso pubblico tutta l’area oggetto della riqualificazione nell’ambito degli interventi previsti dai lavori di recinzione e installazione di altri elementi di arredo urbano all’interno del parco". Opere, queste ultime, "già pianificate e da realizzarsi in tempi brevi, che non risultano compatibili con le occupazioni già esistenti". Giù la saracinesca e via il chiosco, dunque. Tra le altre cose, il Comune contesta al titolare la "carenza di manutenzione del chiosco, oltre alla presenza di oggetti accatastati nell’area circostante, per cui lo stato di degrado può costituire fonte di pericolo per la pubblica incolumità degli avventori e degli addetti". Tutto ciò, si legge nel documento, "è in netto contrasto con il regolamento chioschi che prevede, in tali situazioni, la decadenza della concessione". Contattato dal Carlino, Raffo non nasconde il suo dispiacere. "Con questa misura – scandisce il titolare – il Comune colpisce un locale che è presente da 50 anni e che io conduco da 15. Un presidio di legalità per quella zona, frequentato per lo più da famiglie e da persone anziane". "È dal 5 giugno – ricostruisce Raffo – che chiedo un incontro con l’amministrazione, anche attraverso l’associazione di categoria a cui sono iscritto. Questo confronto ancora non c’è stato. Anzi, la data prefissata è slittata più volte". Nel frattempo, però, in Comune le cose si sono mosse e alla fine è arrivata la decisione. "Questo atto – riprende – interrompe una convenzione che ho sottoscritto e che avrebbe durata fino al 2029. Posto che in dieci giorni sarà impossibile sgomberare il locale, confido che prima della scadenza ci possa essere un confronto con l’amministrazione, in modo da chiarire la mia posizione". La data del 4 settembre (la scadenza dei dieci giorni) è vicina.