"Una bomba nel canale". È allarme

Ordigno ripescato nel tratto attraversato ogni giorno dalle barche dei pescatori. Arrivano gli artificieri

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di Mario Bovenzi

L’allarme è scattato al comando dei vigili del fuoco di Ferrara ieri mattina alle 10,45. "Una bomba è stata trovata sul fondo del porto canale a Porto Garibaldi", Sos che è rimbalzato quasi in contemporanea negli uffici della capitaneria di Porto che si affaccia davanti alla via d’acqua usata dai pescatori quando escono in mare aperto. Gli occhi oltre la prua delle barche, reti e speranze, sotto la cappa del caro-gasolio. L’ordigno, di circa 25 centimetri, era stato individuato proprio da un pescatore. Molto probabilmente si tratta di un proiettile di mortaio, anche se sono in corso le indagini degli esperti per chiarire come mai la ’bomba’ si trovasse nel fondo del canale. Spiega come si è svolta l’operazione che dalle 10,45 si è chiusa intorno alle 16, il tenente di Vascello Antonino Di Lena, comandante dell’ufficio circondariale marittimo di Porto Garibaldi. "Non appena è arrivato l’allarme – ricostruisce la mattinata che ha mobilitato capitaneria, vigili del fuoco, carabinieri ed anche gli artificieri della marina militare di Ancona – abbiamo chiuso tutta la zona coinvolta nell’operazione in un raggio tale da garantire la sicurezza delle persone". E’ stato vietato il passaggio delle imbarcazioni in un tratto di mare e nel canale, dove comunque è stato lasciato un ’corridoio’ di mare lungo la sponda di lido Estensi per consentire alle barche di rientrare. L’allarme è stato ’girato’ alla prefettura, da qui la mobilitazione degli artificieri che sono arrivati dalle Marche ’bruciando’ i tempi. Con il loro ’sbarco’ è scattata l’operazione di recupero che ha lasciato con il fiato sospeso, gli occhi puntati agli uomini in acqua, parte della popolazione. Ansia ma anche curiosità per capire cosa stava emergendo dalle profondità del canale che viene percorso ogni giorno dalle barche di centinaia di pescatori. Gli artificieri della marina militare di Ancona hanno ripescato, adottando tutte le precauzioni dettate anche dalla lunga esperienza, l’ordigno che poi è stato fatto brillare. "L’operazione, molto delicata, si è svolta in tempi brevi proprio per evitare disagi al traffico marittimo", conclude il tenente di Vascello Di Lena.