"Una città che si muove a 30 all’ora Solo così si evitano le tragedie"

Appello di Giubelli, presidente Fiab: "Seguiamo l’esempio di Bologna"

Giuliano Giubelli, presidente della Fiab, da anni si batte per una città a misura di ciclista. Un’impresa non facile. "Non posso entrare nel merito dell’incidente che è avvenuto in via Pomposa, ci penserà il magistrato a chiarire cosa è successo in quella tragica notte – dice il presidente della Federazione ambiente e bicicletta di Ferrara –, le indagini faranno il loro corso. Quello che posso dire comunque è che se non si pone fine all’uso dell’auto con tutti i rischi legati alla velocità certamente non ne veniamo fuori". Il sogno per il quale si sta battendo è quello di una città a 30 all’ora. "Gli esempi sono tanti – sottolinea con decisione – all’estero certo ma anche in Italia. A cominciare dalla vicina Bologna". La giunta Lepore punta infatti a ridisegnare, da giugno 2023, una Bologna che vada ai 30 chilometri all’ora, imponendo questo limite di velocità – già esistente all’interno delle mura – su gran parte del territorio cittadino. Un progetto ambizioso, che comporta anche costi ingenti. "Non è un progetto che si realizza dal giorno alla notte come può magari sembrare – precisa –, ridisegnare una città a 30 all’ora vuole dire opere, cambiare i cartelli, rivoluzionare la stessa viabilità. Ma l’importante è andare in quella direzione, crederci". Giubelli accende poi i riflettori su quella che è una caratteristica fondamentale della città di Ferrara, una caratteristica che ha reso celebre questa provincia nel mondo. "Qui – afferma – lo sappiamo tutti, abbiamo cominciato prima ad andare in bicicletta e poi a camminare. Le due ruote sono un simbolo, un segno di appartenenza. Una peculiarità che altre città non hanno e che ci consente, se ci muoviamo insieme in questa direzione, veramente di disegnare una città a misura di bici, una città sostenibile".

E magari con meno incidenti e morti. "Oggi – conclude – quando usciamo di casa in bicicletta viviamo una sensazione di paura, andare per le strade sulla due ruote fa paura, si rischia di perdere la vita. Non è possibile che questo avvenga, serve una svolta radicale. E’ stato calcolato che se una persona viene investita da un’auto che procede a 30 chilometri all’ora i rischi sono ben più bassi rispetto a quelli che si corrono con veicoli che tengono i 50. E questo sbalzo tra le due velocità non comporta alcun risparmio di tempo, appena pochi minuti".

m. b.