"Una pista per i cavalli Così il turismo riparte"

Appello di una guida equestr per creare vie e sentieri "Sarebbe un mod per riscoprire il Delta"

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"Le piste per i cavalli sono poche e mal segnalate, un loro incremento porterebbe ad un aumento di turisti nel nostro territorio ed sarebbe un turismo di qualità che ama l’ambiente". Lo dice Franco Aliprandi, 64 anni "di estrazione contadina ed onorato – sottolinea – di aver fatto parte del mondo dei vigili del fuoco per quarant’anni". E’ appassionato dello sport e soprattutto del mondo animale, della salvaguardia della natura a tutto tondo quindi "dei dialetti e delle sane tradizioni". Tra i suoi hobby l’equitazione western applicata alle passeggiate che gli consentono incontri con persone, anch’esse in sella al cavallo, che hanno gli stessi interessi, ma provenienti da zone per tradizioni diverse. Franco ama gli animali tanto che ha la compagnia di cinque cani e tre cavalli. "Le piste che ci sono, un centinaio di chilometri nell’intero basso ferrarese – aggiunge – eppure abbiamo un territorio fantastico. Per creare una ippovia serve poco, ma non vedo la volontà di farle da parte degli enti". Il sessantaquattrenne che vive in una frazione di Codigoro, ma in aperta campagna proprio per i tanti animali che possiede, ha il brevetto federale di tecnico di equitazione ed è anche una guida equestre, grazie alla quale incontra cavallerizzi come lui coi quali trascorre giornate memorabili cavalcando nel Delta. Fra le sue passioni anche la scultura del legno dal quale ricava forme ed immagini in rilievo principalmente di cavalli e cani, senza contare le escursioni in gruppo, ovviamente a cavallo, percorrendo gli argini e le piste, da Pomposa fino alla Fiera cavalli di Verona, dove vengono accolti da uno straordinario successo e clamore. "Chi ha la passione del cavallo, ama gli animali e l’ambiente perché non può esiste il contrario – continua Franco Aliprandi – proviene da tutte le parti d’Italia, ma poi nel Basso Ferrarese, a differenza di altre realtà, mancano le strutture ricettive e di ricovero del cavallo, salvo rare eccezioni che si contano sulle dita di una mano, e quindi è un turismo che dura un giorno. Se ci fossero luoghi di ricovero e piste, ben segnalate e sicure, che non siano solo l’arenile, seppur bellissimo, ci sarebbe un incremento di turisti".

cla. casta.