Un’eterna ‘Opera zero’ Ciak tra verità e finzione

Colangeli e il regista Giovanni Basso al cinema Apollo con ‘Mindemic’. Saranno intervistati nella serata evento dal giornalista Paolo Micalizzi

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Oggi alle 21, al cinema Apollo, serata evento con Giorgio Colangeli e il regista Giovanni Basso per la prima visione di ‘Mindemic – Opera Zero’. Saranno presentati dal giornalista Paolo Micalizzi. Dal 15 giugno nei cinema italiani, si tratta dell’opera prima scritta e diretta da Giovanni Basso. La storia è quella di un regista di cinema, interpretato da Giorgio Colangeli, caduto in disgrazia e rinchiuso in un appartamento di periferia, che tenta di scrivere un nuovo film, la sua eterna opera zero. ll regista Giovanni Basso ha curato anche la sceneggiatura, la fotografia, il montaggio. Il film è stato prodotto con la Magnet Films. La trama. Ricevuta la chiamata dal suo storico produttore (Claudio Alfredo Alfonsi) che gli commissiona una nuova sceneggiatura, Nino (Girogio Colangeli), regista settantenne ormai sul viale del tramonto, inizia a scrivere il testo usando la sua amata macchina da scrivere, una Olivetti Lettera 32. Decidendo di realizzare un film epico, di guerra, per trovare supporto nella stesura cerca di contattare i suoi collaboratori storici. Lo sceneggiatore De Paoli (Roberto Andreucci), che rifiuta il lavoro, e l’attore Giovanni Marino (Paolo Gasparini), che a sua volta rifiuta il ruolo che Nino gli propone. Nino inizia a inscenare lui stesso in casa le pagine che sta scrivendo, interpretando da solo tutti i personaggi del film. Un gruppo di soldati che durante una guerra non precisata tentano di salvare una donna misteriosa. Nino riceve anche la visita a casa di una donna, una escort (Rosanna Gentili) che è identica alla moglie che l’ha lasciato anni prima e di cui lui è ancora innamorato. Procedendo nella scrittura, Nino si perde in un delirio artistico e personale, in cui i ricordi della sua vita con la moglie e le memorie con i suoi amici e collaboratori si mescolano a quelli della storia che vuole raccontare, generando in lui un cortocircuito in cui non riesce più a distinguere tra verità e finzione. Il film è stato interamente girato in 4K con un telefono iPhone 8+ cui è stata montata una lente anamorfica americana adattata al sensore mobile.