Unife, si smorzano i veleni Accordo Pugiotto-Galvan

I legali del professore e del direttore generale dell’università di Ferrara annunciano la lettera di scuse, il risarcimento simbolico e il ritiro della querela

Migration

FERRARA

Lettera di scuse e risarcimento simbolico di un euro per terminare un’accesa controversia anche legale. Si chiude così la vicenda che ha visto contrapposti il professore di Unife Andrea Pugiotto e l’ingegner Giuseppe Galvan, direttore generale della stessa università estense. Una controversia che era finita anche davanti al giudice di pace di Ferrara, Roberto Falghera. Pugiotto, professore di diritto costituzionale, era parte offesa nel procedimento nato dalla sua denuncia per diffamazione all’indirizzo di Giuseppe Galvan, all’epoca responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione. Pugiotto (difeso dall’avvocato Luca Morassutto) davanti al giudice, nel corso della sua testimonianza aveva raccontato di "palate di fango e letame nei miei confronti".

La controversia era nata a seguito del procedimento che era stato aperto dal senato accademico sulla segnalazione di un giornalista tedesco di presunti errori in dieci pubblicazioni dell’allora rettore Giorgio Zauli. Un procedimento che, dopo la relazione della commissione etica, presieduta allora da Pugiotto, si era concluso con una delibera di assoluzione nei confronti dell’operato di Zauli. Ma Galvan, proprio davanti al senato accademico, nel 2019, aveva accusato Pugiotto di avere leso il diritto di difesa dello stesso Zauli, di avere violato la riservatezza dell’indagine e quindi di aver violato il codice etico. Da qui il caso giudiziario. Una battaglia di veleni che ora si ricompone con la decisione di chiudere la vicenda giudiziaria. Danno notizia della fine dell’accesa controversia anche giudiziaria, in una nota congiunta, i legali che assistono Pugiotto, l’avvocato Luca Morassutto e Galvan, l’avvocato Andrea Marzola.

"Le parti hanno trovato una via conciliativa con contestuale remissione di querela da parte del professore Pugiotto – si legge nella nota congiunta – a fronte di una lettera presentata dall’ingegner Galvan, nella quale lo stesso si scusa per i toni utilizzati e le contestazioni mosse nella nota di richiesta di chiarimenti indirizzata alla commissione etica dell’ateno". Ma non è tutto qui.

"L’ingegner Galvan – prosegue la nota a firma dei due legali – chiarisce poi che è convinto della buona fede dell’operato della commissione etica ed esso stesso ha agito in buona fede. Fra le parti oltre alla corrispondenza è stato concordato un risarcimento del danno morale pari a un euro". La lettera a firma congiunta degli avvocati è stata portata a conoscenza della seduta plenaria del senato accademico, dove è stata letta e poi allegata al verbale della seduta stessa.

Il procedimento penale in corso davanti al giudice di pace del Tribunale di Ferrara si esaurirà quindi con pronuncia di non luogo a procedere.

Cristina Rufini