Unione Delta del Po, si va verso la chiusura

Dall’esperienza a cinque Comuni, escono Codigoro, Goro e Mesola. Il prossimo passo è crearne una a tre senza Lagosanto e Fiscaglia

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L’Unione dei Comuni del Delta del Po ha i giorni contati. Il prossimo consiglio comunale di Codigoro, sarà una delle sedute dove verrà certificata la conclusione di questa esperienza amministrativa. Le altre saranno quelle di Goro e Mesola. Un’Unione, quella giunta al capolinea, che comprendeva anche Fiscaglia e Lagosanto (in totale cinque Comuni), e che era nata sotto i migliori auspici. Tante altisonanti dichiarazioni di intenti per creare una realtà che avrebbe dovuto comprendere anche Comacchio. Invece, dopo due lustri, sfileranno i titoli di coda.

Eppure l’obiettivo iniziale era più che condivisibile: mettere insieme servizi comunali (attualmente lo sono ma solo in forma associata) per portare risparmi ed ottenere una maggiore efficienza. Il primo passo dell’Unione, arrivata al capolinea, fu quello di creare una polizia locale municipale che comprendesse tutti i cinque Comuni, con personale in divisa capace di muoversi, superando le limitazioni territoriali, come altri servizi, sempre in associazione, quali la Protezione Civile e il Catasto. Gli obiettivi sono rimasti tali ma in forma più ridotta. E dopo la chiusura dell’Unione cosa succederà? Ne verrà costituita subito un’altra che comprenderà soltanto Codigoro, Mesola e Goro che deliberanno nei prossimi giorni. Nessuna dichiarazione anticipata e bocche chiuse dai tre primi cittadini della nascente e nuova Unione, seppur ridotta, come nessuna dichiarazione hanno fatto i sindaci dei due comuni esclusi ovvero quello di Lagosanto e Fiscaglia. Curiosamente uno di destra e l’altro di sinistra.

I tre comuni che daranno vita alla nuova Unione hanno già intense collaborazioni attraverso la Pro Loco, coordinati da quella di Codigoro, presieduta da Davide Nardini, come il Festival della Natura ed altre iniziative che li hanno visti promuovere assieme il territorio. Sempre nel consiglio comunale di giovedì, fra gli altri punti all’ordine del giorno, ci sarà anche l’approvazione del nuovo statuto comunale con l’individuazione della figura del presidente del consiglio comunale che sarà eletto nella persona del consigliere di maggioranza Elia Mantovani, come annunciato ad inizio di legislatura. Un destino quello delle Unioni che si ripete anche fuori dalla provincia di Ferrara: nascono per ottenere contributi e risparmi, ma poi strada facendo vengono ritenute superate.

cla. casta.