Ferrara, via Scalambra. Via alla chiusura degli accessi

Dopo l’ordinanza del sindaco sono partiti i lavori ai palazzoni occupati da balordi e pusher. Lodi: "Illumineremo a giorno con dei fari"

Blitz della polizia in via Scalambra

Blitz della polizia in via Scalambra

Ferrara, 9 settembre 2020 -  Dopo l’ultimatum del Comune e l’ordinanza che obbligava alla bonifica, la società proprietaria degli immobili abbandonati di via Scalambra si è messa al lavoro. L’area ospita una serie di edifici allo stato grezzo diventati nel tempo rifugio di balordi, senzatetto e spacciatori, ‘ripiegati’ nella zona a seguito dei pressanti controlli ai piedi del Grattacielo. Questo ‘slittamento’ delle zone nevralgiche dello spaccio tra i palazzoni di via Scalambra e i ruderi dell’ex distilleria al di là del canale Boicelli, ha spinto il questore Cesare Capocasa a chiedere al prefetto il via libera a una importante opera di bonifica. Un obiettivo condiviso con il Comune che si è subito mosso per garantire interventi finalizzati alla messa in sicurezza dell’area. Il piano d’azione prevede sfalcio del verde, illuminazione e chiusura dei varchi tra recinzione e stabili, limitando così l’accesso a estranei e delinquenti. Per quanto riguarda l’ex distilleria si è subito aperto un dialogo tra proprietà e amministrazione. I lavori, dopo un primo slittamento, sono iniziati con la chiusura delle spaccature nei muri mentre a breve verrà affidato l’incarico per lo sfalcio. 

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Per quanto riguarda i palazzi di via Scalambra la strada è stata invece un po’ più in salita. Dopo un primo appello del Comune, a fine agosto il sindaco Alan Fabbri ha firmato un’ordinanza che obbligava la società bresciana Bs Invest a procedere «entro dieci giorni alla messa in sicurezza degli immobili abbandonati di via Scalambra e via Maffi sull’area a ridosso dei canali Boicelli e Volano». Il documento impegnava la proprietà a «realizzare una adeguata recinzione del cantiere», a rimuovere «arbusti, rovi, materiale abbandonato e quant’altro possa determinare rischio di incendio o inquinamento» e a «impedire l’accesso agli immobili abbandonati». I lavori sono iniziati nei giorni scorsi. «Ieri (lunedì, ndr) ho incontrato la proprietà – spiega il vicesindaco Nicola Lodi – e sono molto soddisfatto per il lavoro svolto. Forse ci vorrà qualche giorno in più rispetto ai dieci stabiliti dall’ordinanza ma, vista la collaborazione, glieli concederemo». 

Tra gli edifici abbandonati, a quanto si apprende, è già stato effettuato lo sfalcio dell’erba. In questi giorni è stata inoltre chiusa una parte della recinzione esterna. Si sta inoltre provvedendo a ‘sigillare’ i vani scale dei palazzi, nei quali gli occupanti aprivano brecce per entrare. Nei prossimi giorni, aggiunge il numero due della giunta, «effettuerò un sopralluogo con i tecnici lungo la ferrovia e lungo il Boicelli». Punti in cui la Regione ha già avviato le opere di sfalcio e bonifica per quanto riguarda i tratti di propria competenza. Il Comune si occuperà invece dell’illuminazione. «Metteremo dei fari negli angoli dei palazzi per illuminare a giorno tutta l’area» promette Lodi.

Tra le rimanenti attività in programma per completare l’opera, il vicesindaco elenca la creazione di un passaggio per permettere alle forze dell’ordine di accedere agevolmente alla zona e l’utilizzo dei ‘Betafence’ (le barriere usate allo stadio per la chiusura delle strade) per proteggere gli accessi alle strutture. Insomma, tra controlli di polizia e lavori di bonifica si va sempre più delineando un futuro di maggiore sicurezza per un’area che rischiava di sfuggire al controllo scivolando sempre più a fondo lungo il precipizio del degrado.