"Vm, futuro meno incerto Grazie ai motori marini"

Cento, i sindacati sottolineano che la produzione manterrà il marchio locale "Tra i 400 dipendenti ci sono professionalità per portare avanti i progetti".

"Vm, futuro meno incerto  Grazie ai motori marini"

"Vm, futuro meno incerto Grazie ai motori marini"

CENTO

Sono positive le impressioni uscite dal direttivo del sindacato Uglm a proposito dell’azienda centese Vm che vedrà un ulteriore riconoscimento del suo storico e prestigioso marchio, una continuità dunque che, non verrà a mancare nonostante la proprietà di Stellantis, importante per l’azienda centese anche in ottica futura. "Abbiamo fatto un incontro per valiare la situazione – dice Marco Rabboni - Presto ci sarà anche un nuovo incontro con l’assessore regionale Colla per ragguagli su Vm che sta lavorando molto e alacremente per sviluppare nel più breve tempo possibile il progetto marino e industriale. Felici che Vm stia andando avanti coi propri progetti, tra cui partecipare a fiere specializzate di settore e più avanti avremo altri maggiori dettagli. Ora, ad esempio, è a quella molto rilevante di Berna, che potrebbe portare a novità. Fiera dove Stellantis con Vm partecipa con questa nuova ristrutturazione industriale continuando sul core business dei motori industriali, per l’ agricoltura, e motopompe, cioè com’è nata nel 1947". E arriva dunque all’ottica di prospettiva.

"Per il prossimo futuro il marchio Vm potrebbe tornare alla ribalta – spiega Rabboni – un marchio che era stato assorbito con l’acquisto di Stellantis ma che ci hanno fatto capire che potrebbe tornare in auge e accompagnare alcuni motori dei nuovi progetti in via di sviluppo. Vuol dire che potremmo risentire parlare del marchio centese, storico, garanzia di qualità, legato a successi importanti, che dunque rimane e che ricalca più di un mezzo secolo di vita, di prestigio , legato al territorio. Non togliere questo marchio è importantissimo anche per non disorientare il mercato seppure sia molto ampio. E’ importante che il marchio Vm non venga abbandonarlo, come sembrava fino a poco tempo fa perché c’era un interessamento verso altri tipi di motori".

Azienda che dai 1500 dipendenti, quanto l’automotive spingeva, ha subito una ristrutturazione. "Ora è rimasta una forza lavoro di 400 dipendenti e non ne usciranno più, altrimenti le linee di produzione si sguarnirebbero – conclude – Tra loro c’è un nutrito numero di tecnici perchè ci sono progetti da portare avanti. Si riparte da qui. Sei i progetti che ci presenteranno nei prossimi mesi verranno sviluppati bene, si può anche tornare a crescere".

Laura Guerra