Coronavirus Forlì, ipotesi centri estivi aperti a maggio

Il Comune pensa a piccoli gruppi da 6-7 bambini, anche ad agosto. Allo studio anche un albo di baby sitter

Migration

Forlì, 26 aprile 2020 – Cosa potranno fare le famiglie con bambini durante la fase 2, quando magari entrambi i genitori andranno a lavorare? La risposta ancora non c’è: dipende in gran parte dalle decisioni del governo. Ma il Comune di Forlì ha svelato i propri piani con l’assessore Paola Casara. Centri estivi. La possibile novità più importante è questa: il Comune sta lavorando per assicurarli regolarmente, e addirittura se fosse possibile per anticiparli già alla seconda metà di maggio (normalmente si parte a giugno-luglio). In questo modo, in assenza di scuole e asili le famiglie avrebbero un punto di riferimento. Si andrebbe avanti tutto agosto e fino agli inizi di settembre. Piccoli gruppi. Altra soluzione: massimo 6-7 bambini, con un unico educatore di riferimento, in modo da contenere il numero di contatti. Il fatto che si possa stare all’aperto aiuta, anche se in caso di pioggia occorre poter contare su strutture al chiuso: sull’uso di mascherine e sulla frequenza della sanificazione ancora non ci sono direttive. Requisiti. L’idea è dividere i bambini in due fasce d’età, 0-6 anni e 6-13. Il Comune darebbe la precedenza ai nuclei in cui entrambi i genitori lavorano. In queste settimane, si cercherà di sondare la richiesta delle famiglie per capire a quanto potrebbero ammontare le iscrizioni. Le spese sarebbero ridotte grazie a un contributo della Regione. Baby sitter. Altra idea in cantiere: creare una sorta di albo delle baby sitter, aggiornato e curato dal centro famiglie di viale Bolognesi. In questo modo, le famiglie che dovessero averne bisogno avrebbero un riferimento chiaro. Finora, il Governo ha stanziato un bonus proprio per le baby sitter. Scuole a settembre. Il Comune pensa di coinvolgere gli architetti per ri-adattare gli spazi alle eventuali nuove disposizioni in materia di Coronavirus.