America Graffiti, cosa fa oggi il fondatore

Dopo aver venduto il marchio della catena, Riccardo La Corte cambia vita: "Colleziono e vendo auto d'epoca"

Riccardo La Corte, fondatore di America Graffiti (foto Frasca)

Riccardo La Corte, fondatore di America Graffiti (foto Frasca)

Forlì, 14 ottobre 2018 - Riccardo La Corte, 46 anni, imprenditore forlivese. Dopo aver venduto nel 2017, insieme ai suoi soci, il marchio America Graffiti da lei inventato al gruppo Cigierre, ha deciso di lanciarsi in una nuova avventura imprenditoriale, passando dagli hamburger a che cosa, esattamente? «Ho aperto a Forlì il Big Boss garage. Qui venderemo automobili e motociclette d’epoca».  Come le è venuta questa idea?  «Le auto d’epoca sono da sempre una mia passione, tanto che le colleziono da anni».  Quali modelli sono in vendita al Big Boss garage?  «Abbiamo automobili sia americane – la maggioranza – che europee. Oltre a alcune motociclette. Parlando di modelli, in vendita ci sono una Ford del 1932, una Cadillac coupé del 1959 e una Mercury slade head del 1951. E poi ci sono Corvette, Mustang e come dicevo qualche automobile europea».  Un esempio di queste ultime?  «Una Mercedes del 1994 e un Maggiolone del 1972. Chiaramente il nostro parco mezzi verrà continuamente aggiornato».

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La domanda che un non appassionato si fa sorge spontanea: quanto costano automobili di questo tipo? «I prezzi variano. Per fare un esempio, abbiamo quattro ruote che costano tra i 10 e i 15mila euro, fino alla Ford del 1932, il nostro pezzo pregiato, che ne costa 64mila. Un modello finito sulla copertina della rivista di settore Chop and roll».  Le motociclette invece? «Principalmente vendiamo auto, poi abbiamo anche qualche motocicletta, in particolare vecchi modelli di Harley Davidson». Ci sono spazi di mercato in questo settore, molto specifico?  «Ovviamente ritengo di sì, avendo aperto questa attività (sorride). In Italia non ci sono tanti negozi simili, diciamo 4-5. Per cui la risposta è affermativa».  C’è un cliente tipo interessato alle auto d’epoca?  «È un mercato di nicchia, composto da appassionati del settore. La nostra sfida è quella di farci conoscere in tutta Italia. Vorrei poi che lo spazio in via Borelli a Forlì diventasse un vero e proprio punto di riferimento per gli appassionati, non ‘solo’ un negozio».  Cosa intende?  «Mi piacerebbe che ogni sabato gli appassionati di auto e moto d’epoca venissero qui a parlare della passione che ci unisce».  Presumibilmente sostituire un qualunque pezzo di un’automobile che ha 50 anni e passa non è semplice: penserete voi anche a questo?  «No, ma siamo convenzionati con due officine che se ne occuperanno, una a Forlì, l’altra a Viserba, di Rimini. Il nostro è un autosalone, non effettuiamo riparazioni».  Per quanto riguarda America Graffiti, lei è rimasto consulente del gruppo. Fino a quando durerà il suo incarico?  «Scadrà il 31 dicembre. In questi mesi ho lavorato per creare il nuovo menù. Sono poi gestore in affiliazione degli America Graffiti al centro commerciale Puntadiferro di Forlì e in quello di Forlimpopoli».