MATTEO BONDI
Cronaca

Avanti con Rinaldini. Pd, 5 Stelle e alleati: : "Graziano fermerà il declino della città"

L’ex presidente del colosso cooperativo Formula Servizi sfiderà Zattini. Lo sostengono anche Verdi, Socialisti, Sinistra italiana e Forlì e Co.. "Governata dalla destra, Forlì si è fermata e isolata, senza sguardo al futuro".

Avanti con Rinaldini. Pd, 5 Stelle e alleati: : "Graziano fermerà il declino della città"

Avanti con Rinaldini. Pd, 5 Stelle e alleati: : "Graziano fermerà il declino della città"

Il dato è tratto. E, dopo alcune settimane di confronto "ampio e articolato", le forze di centrosinistra hanno individuato in Graziano Rinaldini (già indicato all’unanimità dal Pd) il candidato sindaco ideale da contrapporre al centrodestra che appoggia ancora il sindaco Gian Luca Zattini.

A sottoscrivere l’alleanza sono, oltre ai dem, il Partito Socialista, il Movimento 5 Stelle, Europa Verde, Sinistra Italiana e la lista civica Forlì e Co. (che ha due consiglieri comunali tra cui il candidato sindaco di cinque anni fa, Giorgio Calderoni). Rinaldini ha 67 anni, è stato a lungo presidente della cooperativa Formula Servizi, un colosso che si occupa di cultura, infanzia, logistica, pulizie e perfino del restauro di libri antichi. Ha ricoperto cariche anche all’interno di Legacoop. Attivo nel mondo del volontariato, in particolare con la Protezione civile di Forlimpopoli: ha diretto spedizioni di aiuti umanitari a sostegno dell’Ucraina e, in passato, dell’ex Jugoslavia.

"Riteniamo che Rinaldini sia una persona capace di fare sintesi – scrivono in una nota i suoi sostenitori – e rappresentare le diverse anime di una coalizione plurale, ma riunita attorno alla volontà di portare il vero e profondo cambiamento di cui Forlì ha bisogno". Una figura che deve essere in grado di "fermare il declino della nostra città, cui vogliamo restituire il ruolo che le spetta a livello regionale e romagnolo insieme con la capacità di essere punto di riferimento per i comuni del comprensorio, ripristinando collaborazione, coordinamento e programmazione condivisa".

Le forze di centrosinistra si appellano a tutti coloro che "vogliono contribuire a un progetto politico che vada oltre i limiti e l’incapacità dell’attuale giunta". Questa l’analisi: "Dopo cinque anni di governo della destra, Forlì è una città ferma, senza innovazione, priva di uno sguardo al futuro e sempre più isolata e chiusa in se stessa". Un capitolo rilevante è dato dalla gestione dell’emergenza alluvione: "Il Comune di Forlì è, infatti, stato carente durante l’emergenza, autoreferenziale e sordo nei mesi successivi. Ancora oggi nei confronti dei cittadini alluvionati prevale una linea di chiusura".

Detto degli avversari, il progetto politico che si vuole andare a realizzare punterà proprio sulla ricostruzione post alluvione come punto di partenza per "una nuova idea di governo della città, che ripensi e progetti Forlì sotto il profilo urbanistico, economico, ambientale, sociale e dei diritti". Un progetto aperto a tutta la comunità nelle sue varie articolazioni. Si cerca consenso nelle piazze mobilitate contro il cambiamento climatico, per la pace, i diritti delle donne e i diritti civili.

La parola d’ordine di questo progetto sarà "osare più democrazia" puntando "a una forte discontinuità rispetto all’attuale amministrazione, ma riconoscendo anche errori del passato che è necessario superare con azioni coraggiose e di cambiamento". Un programma che vede nel rilancio del centro storico, nella tutela del territorio, nel sostegno del lavoro e dell’economia i punti cardine, insieme alla valorizzazione del patrimonio culturale e alla parità di genere, oltre alla salvaguardia della sanità pubblica e universale.

Nel dettaglio, si fa già riferimento a "mettere profondamente in discussione le logiche che hanno guidato la pianificazione urbanistica, produttiva e commerciale". Per quanto riguarda il centro, si parla di "ritorno della residenzialità e delle attività commerciali e artigianali individuando nuovi poli e vocazioni (polo turistico-culturale, polo eno-gastronomico, polo del sapere eccetera). Vogliamo che il centro non sia più luogo di fragilità e di abbandono. Ci proponiamo di combattere il degrado con iniziative sociali e culturali partecipate di recupero degli spazi urbani, rafforzando la rete di welfare e servizi".