
Riccardo Fois ed Emanuela Sola prigionieri del fango a Premilcuore
Forlì, 25 gennaio 2025 – Nei giorni scorsi la storia di Riccardo Fois ed Emanuela Sola, romani d’origine ma da 12 anni nel podere Pantano di Premilcuore a 4 km dal paese e a circa 300 metri dalla strada provinciale 3 del Rabbi, ha fatto il giro d’Italia sulle tv nazionali e sui social.
I due hanno raccontato di “essere prigionieri del fango e della burocrazia”. Imputato dei loro disagi è il Fosso del Forcone, che dall’alluvione del maggio 2023 e poi anche nel giugno scorso è uscito dagli argini, trascinando alberi, rocce e fango nella strada di accesso all’abitazione. Per far luce sulla storia e sbrogliare l’intricata matassa sulle responsabilità degli interventi, abbiamo chiesto il parere dell’ingegnera Sara Vannoni, responsabile dell’Ufficio territoriale Forlì-Cesena dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile.
Com’è la situazione?
“Il Fosso del Forcone è un piccolo corso d’acqua demaniale, lungo circa 600 metri e affluente del fiume Rabbi, che scorre per circa 300 metri adiacente a una strada che dà accesso all’abitazione del signor Fois. Tale strada non risulta ‘né di uso pubblico né vicinale pubblica’, da dichiarazione del sindaco”.
A chi spetta la gestione del corso d’acqua?
“All’Ufficio territoriale di Forlì-Cesena dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile che dirigo”.
Il Fosso del Forcone ha causato i primi disagi durante l’alluvione del maggio 2023?
“A seguito della segnalazione del signor Fois dell’agosto 2023 e previo accordo con l’Ut, a settembre 2023 il Consorzio di Bonifica della Romagna ha realizzato un intervento di somma urgenza in un tratto del fosso”.
Che però non è stato sufficiente, anche perché si sono verificate altre bombe d’acqua?
“Dopo i sopralluoghi effettuati dai tecnici dell’Ut, sono stati programmati ulteriori lavori urgenti nell’ambito del progetto di ‘Sistemazione idraulica tratti collinari dei fiumi Montone e Rabbi e loro affluenti per ripristino sezioni di deflusso’, finanziato per 2 milioni e 200mila euro, con ordinanza del Commissario straordinario alla ricostruzione numero 8/2023.”
Cosa prevede il progetto?
“Ben 51 interventi diffusi lungo il tratto collinare del fiume Montone e dei suoi affluenti minori e 24 interventi sull’asta del fiume Rabbi, tra cui quello sul Fosso del Forcone, dove è previsto il risezionamento e il taglio selettivo della vegetazione per il ripristino della corretta capacità di deflusso delle acque.”
Entro quali tempi?
“La consegna dei lavori in via d’urgenza, nelle more della stipula del contratto, è stata programmata lunedì 27 gennaio. L’esecuzione degli interventi previsti tra cui quello sul Fosso del Forcone, avverrà a partire da febbraio, compatibilmente con gli obblighi normativi non derogati dell’ordinanza 8/2023 e con il meteo, secondo un cronoprogramma esecutivo da concordarsi lunedì tra impresa esecutrice e direzione dei lavori”.
Ma è vero che, se i titolari del podere fanno lavori per difendere la loro strada dalle acque invasive, subiscono multe?
“Ai sensi del Regio decreto 523/1904, il proprietario frontista ha la possibilità della ‘difesa dei suoi beni contro i corsi d’acqua di qualsiasi natura’, previa autorizzazione dell’autorità idraulica competente”.