Covid Forlì, l'ospedale: "Sette ricoveri, tutti non vaccinati"

Le età vanno dai 40 ai 70 anni (nessuno in Rianimazione). Paolo Masperi, direttore del Morgagni: "Per ora carichi di lavoro pre-Covid, ma ci aspettiamo un ulteriore aumento di casi a settembre"

Ricoveri all'ospedale Pierantoni-Morgagni

Ricoveri all'ospedale Pierantoni-Morgagni

Forlì 29 luglio 2021 - Dottor Paolo Masperi, direttore dell’ospedale Morgagni-Pierantoni, aumentano i contagi da Covid-19, ma resta fortunatamente ancora basso il tasso di ospedalizzazione. Qual è la situazione a Forlì? "Non ci sono persone ricoverate in Terapia intensiva, mentre abbiamo sette persone ricoverate in Malattie infettive". Che età hanno queste persone? "Diciamo che un paio sono 40enni, le altre tra i 60 e i 70 anni". Questi pazienti sono vaccinati? "No. Nessuno dei sette". Hanno motivato questa loro scelta? "Non conosco le motivazioni, sarebbe sbagliato saltare a conclusioni. Rilevo un elemento oggettivo: tutte e sette le persone ricoverate non sono vaccinate. Detto questo, per fortuna parliamo di numeri bassi". Le percentuali di immunizzazione, se guardiamo alle prime dosi, vedono Forlì prima in Romagna per diverse fasce d’età: 12-19, 20-29 e 30-39 anni per citarne alcune. Detto questo, e tenendo conto anche di chi non si vuole vaccinare, lei vede il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? "Se ci guardiamo intorno, la situazione è positiva. Stiamo vaccinando in maniera importante. Il vaccino è uno strumento fondamentale, che ci consente di tenere sotto controllo il virus. Senza le vaccinazioni, avremo avuto un ritorno di contagi ancora più importante di quelli registrati in questi giorni, dove i nuovi casi sono diventati una trentina al giorno in provincia. Un numero significativo". Con l’apertura delle scuole in settembre crede che la situazione peggiorerà? "Ci aspettiamo un ulteriore aumento, sì. Non so quanto questo possa essere legato alla scuola. Come ho già avuto modo di dire i provveditori hanno affrontato con responsabilità l’anno scolastico precedente. Ora affronteranno quello 2021-22 con l’esperienza di quei mesi. Ripeto che l’unico modo per contrastare il virus è il vaccino. Maggiore sarà il numero di vaccinati, meno stringenti saranno le misure che eventualmente il governo deciderà di prendere". L’attività ordinaria all’ospedale è tornata alla normalità? "Sì. Al momento stiamo lavorando come in tutti i periodi estivi. Come mole di lavoro siamo al livello pre-Covid. Siamo comunque pronti a riorganizzarci nel caso la situazione dovesse peggiorare". Tornando all’attività di routine dell’ospedale, quali settori hanno accumulato, diciamo così, arretrati? "Certamente la piccola chirurgia è quella che ha sofferto maggiormente. Intendo piccoli interventi, come quelli per l’ernia, che si è deciso di procrastinare proprio perché meno gravi di altri. Stiamo facendo azioni per recuperare su questo terreno". In chiusura: sono tanti i giovani dubbiosi che non si vaccinano. Vuole lanciare un appello ai più giovani perché si vaccinino? "Sono profondamente convinto dell’efficacia del vaccino: è lo Strumento, con la S maiuscola".

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