MATTEO BONDI
Cronaca

CucinArte in Romagna: "Noi siamo figli delle stelle". I ragazzi dell’Alberghiero a lezione dai grandi chef

L’istituto Artusi è uno dei fiori all’occhiello in regione. Integrazione riuscita. I maestri italiani preparano il cibo con gli studenti per serate di successo.

CucinArte in Romagna: "Noi siamo figli delle stelle". I ragazzi dell’Alberghiero a lezione dai grandi chef

CucinArte in Romagna: "Noi siamo figli delle stelle". I ragazzi dell’Alberghiero a lezione dai grandi chef

FORLIMPOPOLI (Forlì)

Eccellenza chiama eccellenza. Questa la filosofia che sta alla base di una manifestazione che da circa vent’anni si svolge all’istituto alberghiero ‘Pellegrino Artusi’ di Forlimpopoli, in provincia di Forlì Cesena, la città natale dello stesso padre della cucina domestica italiana e autore de ‘La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene’. Questa scuola è un fiore all’occhiello della regione e CucinArte è una rassegna che lega insieme l’arte culinaria degli chef stellati alle arti plastiche e pittoriche di vari artisti, ma che, soprattutto, permette agli allievi dell’istituto artusiano di confrontarsi: in cucina con lo chef stellato di turno e parte della sua brigata, in sala con il servizio di piatti ricercati e vini pregiati, in accoglienza con i fruitori di una serata raffinata. Cucina, sala, accoglienza sono i tre indirizzi, da qualche anno si è poi aggiunto anche arte bianca e pasticceria, che caratterizzano l’offerta formativa dell’istituto professionale. "Confrontarsi con una cucina stellata – spiega la dirigente scolastica, Mariella Pieri – è per i nostri ragazzi altamente formativo. Permette di vedere con i propri occhi cosa potrebbe riservare loro il futuro".

Un futuro di eccellenza che è diventato realtà per alcuni diplomati dell’Artusi, come Romano Gordini, classe 1981, che dalle aule di viale Matteotti è arrivato alla cucina de La Parolina a Trevinano (VT), una stella Michelin, dopo essere passato dalla Frasca di Gianfranco Bolognesi a Castrocaro Terme.

Gordini è stato poi ospite nel 2018, insieme alla sua compagna di vita e professionale, Iside De Cesare, proprio dell’edizione di quell’anno di CucinArte. A condividere i fornelli con gli allievi dell’alberghiero forlimpopolese, nelle edizioni precedenti, erano stati anche Carlo Cracco e Bruno Barbieri, giusto per citare i due più televisivi, giudici della trasmissione Masterchef. Cene che, oltre a mettere alla prova gli studenti, servono anche a raccogliere fondi destinati alla scuola stessa. In queste settimane si sono succeduti ai fornelli Matteo Tonin de La Buca di Cesenatico, Enrico Croatti del ristorante Moebius di Milano e chiuderà l’8 aprile Alessandro Gilmozzi del ristorante El Molin di Cavalese.

"In questi anni abbiamo raccolto circa 47.000 euro – spiega il maitre e professore, Basilio Papa –, con i quali siamo riusciti ad acquistare attrezzature d’eccellenza sia per la cucina che la sala". Sempre la filosofia dell’eccellenza: il piatto da portata sul quale lo chef stellato crea la sua opera, non può essere un piatto bianco normale, così come la cantina nella quale vengono conservati i vini, non può che essere la migliore sul mercato e così via, fino alla macchina da caffè espresso non plus ultra in commercio. "Un corso di formazione su questa macchina – illustra Papa – può costare fino a 3.000 euro. I nostri allievi possono invece avere a che fare con essa tutti i giorni e giocarsela alla pari, quando poi saranno nel mondo del lavoro, con chi si è potuto permettere il corso di formazione specifico".

Una filosofia che sembra riuscire poi a portare i propri frutti, da anni l’istituto alberghiero di Forlimpopoli è ai primi posti non solo in regione ma anche in Italia

per opportunità di lavoro al termine del percorso di studi, con un 69% di occupati, mentre l’attesa del primo contratto di lavoro significativo è di 148 giorni dal momento del diploma.