Hera: "Perdite d’acqua nelle tubature? Qui sono un quarto della media italiana"

Alessandro Baroncini, direttore Reti del gruppo: "In provincia di Forlì-Cesena abbiamo investito 19 milioni negli ultimi tre anni"

Lavori Hera

Lavori Hera

di Luca Bertaccini

In questo periodo di grande siccità, uno dei settori nei quali si può intervenire per limitare i danni è quello delle riduzioni degli sprechi d’acqua. Ciò passa attraverso comportamenti individuali virtuosi e interventi di manutenzione sulle tubature, che nel nostro territorio competono a Hera. La rete idrica in provincia ha un’estensione di quasi 6mila km (4mila di rete acquedottistica e 1.900 km di rete fognaria), di cui oltre 800 km di acquedotto solo a Forlì città. Secondo le associazioni ambientaliste, le perdite ammontano addirittura al 30%. Secondo Hera, si tratta invece di un’infrastruttura caratterizzata da una dispersione tra le più basse a livello italiano, con una perdita media pari a un quarto di quella nazionale.

Alessandro Baroncini, direttore centrale Reti del gruppo Hera, come vengono programmate le attività manutentive della rete acquedottistica?

"Vengono attuate attraverso interventi di bonifica-sostituzione di tratti della rete, gestiti nell’ambito del piano investimenti sottoposto e poi approvato da Atersir. A tal fine ogni anno vengono programmati i lavori di manutenzione delle condotte idriche, cioè riqualificazione o sostituzione, sulla base di fattori di criticità definiti analizzando le problematiche verificatesi negli ultimi anni".

Quali sono questi fattori?

"Per esempio: numero di rotture per chilometro, rilevanza per il servizio ai cittadini, cioè quanti sono i clienti serviti dalla condotta, criticità della disponibilità della risorsa idrica, dando cioè priorità a interventi in territori che più risentono di eventuali problematiche di emergenza idrica in situazioni siccitose".

Valutate voi?

"Vengono adottati modelli di analisi predittiva sviluppati in collaborazione con Università di Bologna, basati su algoritmi di intelligenza artificiale. L’obiettivo è proprio quello di individuare le tratte di rete più critiche sulle quali orientare una ricerca mirata delle perdite e interventi di eventuale rinnovo".

Ogni quanto si interviene?

"Il piano delle attività viene definito al termine dell’anno solare per l’anno successivo e può essere modificato in corso d’anno in caso di necessità. Per ogni intervento serve una progettazione specifica, approvvigionamento dei materiali, autorizzazioni per lo scavo e la posa delle condotte, del loro collaudo e messa in opera: la loro complessità e la necessità di pianificare differenziano questi interventi quindi rispetto alle attività di riparazione eseguite in pronto intervento".

Vista l’emergenza idrica, i vostri interventi sono aumentati?

"Nel periodo estivo i lavori di pronto intervento aumentano rispetto ai mesi invernali poiché, a causa della siccità del terreno e delle condizioni termiche, le tubazioni sono più soggette a sollecitazioni e quindi a possibili rotture, e a tale scopo viene pertanto potenziato il numero delle squadre operative".

Come agite?

"In genere, quando arrivano le segnalazioni, i tecnici Hera in breve tempo – mediamente in poco più di un’ora nel territorio di Forlì-Cesena – effettuano un primo sopralluogo per poi definire una graduatoria di intervento: priorità a quelli più urgenti".

Quanto si spende per gli interventi?

"Per il rinnovo delle infrastrutture acquedottistiche a Forlì città sono stati investiti nel triennio 2019-2021 circa 3,2 milioni di euro, che salgono a 19 in tutta la provincia. Oltre al rinnovo delle reti, una parte degli investimenti riguarda il monitoraggio e il telecontrollo delle infrastrutture al fine di conoscere in tempo reale lo stato della rete e individuare perdite occulte".

Qual è la situazione delle perdite nel nostro territorio?

"L’acquedotto della provincia si caratterizza per perdite di rete tra le più basse a livello italiano, con una perdita media pari 4,86 metri cubi giornalieri al chilometro, un quarto della media nazionale. Grazie alla tempestività degli interventi a Forlì-Cesena negli ultimi tre anni è stato possibile recuperare oltre 3,5 milioni di metri cubi d’acqua potabile, equivalenti a 2,3 miliardi di bottiglie da 1,5 litri".

Quanto sono vecchie le tubature cittadine?

"Le reti a Forlì, lunghe 800 km, sono state costruite in anni differenti, seguendo di norma l’evoluzione del tessuto cittadino e man mano che le più datate risultavano insufficienti per capacità di trasporto o presentavano rotture per obsolescenza dei materiali, sono state sostituite: questo porta a una situazione che varia da via a via. La maggior parte delle dispersioni idriche si verifica sulle derivazioni di utenza, cioè gli allacciamenti, e non sulle tubazioni principali e queste di norma vengono rinnovate contestualmente all’intervento di eliminazione del guasto".

Quali sono gli interventi più importante, recenti e prossimi?

"Da inizio 2021 a Forlì siamo intervenuti per sostituire condotte nelle vie Ugo Foscolo, Isonzo, Benini, Digione, Ravegnana e Del Bosco, mentre nei prossimi mesi verranno rinnovate le condotte in via Donizetti, via Pergoli e via Arno".