VALENTINA PAIANO
Cronaca

Luminarie e videomapping. La piazza brilla, meno il resto. E pesa ancora l’alluvione

La percezione diffusa è che la festa sia tutta concentrata sotto Saffi, le installazioni in corso Mazzini non cancellano il degrado. E c’è chi non concorda sui soldi spesi.

La percezione diffusa è che la festa sia tutta concentrata sotto Saffi, le installazioni in corso Mazzini non cancellano il degrado. E c’è chi non concorda sui soldi spesi.

La percezione diffusa è che la festa sia tutta concentrata sotto Saffi, le installazioni in corso Mazzini non cancellano il degrado. E c’è chi non concorda sui soldi spesi.

Forlì si è avvolta in un manto di luci, pronta a onorare il Natale. Piazza Saffi, motore delle celebrazioni, è un tripudio di colori: l’albero, maestoso, svetta verso il cielo, mentre il videomapping trasforma le facciate degli edifici in un caleidoscopio di immagini festose. Alle 18.30 in punto tutti con il naso all’insù e smartphone alla mano per riprendere la magia dei palazzi animati dalle figure ispirate al celebre libro di Roald Dahl, ‘La fabbrica di cioccolato’.

La pista di pattinaggio abbraccia il monumento di Aurelio Saffi, che da qualche anno osserva silenzioso le acrobazie dei giovani. Questa è diventata il ritrovo preferito soprattutto dei ragazzi, che incuranti del freddo sfrecciano sull’ovale di ghiaccio. I bar si trasformano in rifugi accoglienti, dove i forlivesi trovano ristoro con una cioccolata calda o un caffè bollente.

Anche corso della Repubblica, via principale di accesso al centro, gode di un discreto andirivieni di persone: alcune coppie escono dai negozi con grandi buste dove si intravedono pacchi adorni di nastri e coccarde e gruppi di adolescenti osservano le vetrine addobbate alla ricerca dell’offerta più conveniente. La casetta di cristallo, in piazzetta della Misura, accoglie i piccoli con laboratori e attività creative. Le sue pareti trasparenti rivelano il divertimento e i sorrisi dei bambini intenti a disegnare, colorare e ritagliare. L’inaugurazione di ‘Forlì che brilla’, durante il weekend dell’Immacolata, ha visto l’accensione dell’albero da parte del noto pasticcere Ernst Knam, registrando 42.616 transiti, circa mille in più rispetto al fine settimana precedente.

Non tutto però splende di luce propria: corso Mazzini, una delle arterie che conducono in piazza, è un esempio di come le luminarie non possano cancellare le ombre che affliggono il centro storico.

Le installazioni colorate, frutto di proiezioni su sfere stroboscopiche, e i grandi proiettori lungo il loggiato dell’Agenzia delle Entrate, seppur suggestive, non riescono a nascondere il degrado percepito da chi risiede in zona o è lì di passaggio.

Il gomitolo di strade che si snoda intorno alla piazza sembra assopito: l’atmosfera festosa della piazza sembra non influire su questo angolo della città, dove tutto scorre come sempre. Alcune band musicali animano Corso Garibaldi e via delle Torri, ma la pioggia dei giorni scorsi, sottile e gelida come fili d’acciaio, lambiva i passanti infreddoliti, che si affrettavano a trovare riparo. Il maltempo induce così i musicisti a concludere le esibizioni per proteggere gli strumenti e le casse di amplificazione. Questo contrasto evidenzia come la città sia un organismo complesso, fatto di chiari e scuri, splendori e aree che richiedono attenzioni particolari e soluzioni mirate.

Il Comune ha ridotto significativamente il budget destinato all’iniziativa ‘Forlì che brilla’ per il 2024, passando da 700mila euro a 500mila. L’obiettivo rimane quello di valorizzare il centro storico e sostenere il commercio locale. Questa diminuzione, comunque, si riflette anche sull’offerta commerciale: "Che delusione questi mercatini – commenta una frequentatrice che preferisce restare anonima, mentre cerca una statuina originale per il presepe –. Ogni anno la stessa merce e poca scelta. Andrò a Cesena per trovare qualcosa di diverso". Poi avanza una proposta: "Si potrebbero creare dei mercatini di artigianato in collaborazione con i Comuni gemellati con Forlì. Così si migliorerebbe la selezione di prodotti, scoprendo anche altre tradizioni e culture".

Torna prepotente anche il tema dell’alluvione, una ferita mai rimarginata. "Tutto questo non era necessario – commenta un’avventrice –: i fondi andavano distribuiti a chi ancora vive sulla sua pelle le conseguenze di quella tragedia". Qualcun altro invece è entusiasta del Natale forlivese: "È una gioia vedere un po’ di movimento in piazza quando esco la sera dall’ufficio – sottolinea un lavoratore del centro –. Il videomapping, la musica e la pista di pattinaggio mettono allegria".

Nei giorni scorsi si sono rinfocolate anche le polemiche politiche: "Il Comune ha speso due milioni in due anni", ha detto il Pd. "Sanno di mentire. Facciano bene i conti: ci sono in realtà anche numerosi sponsor. La realtà è diversa", ha replicato Massimiliano Pompignoli, consigliere di Fratelli d’Italia.