"Medici di base, la Regione darà 317 borse di studio"

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Lia Montalti, consigliera regionale del Pd. Le carenze dei medici di base – certificate dai dati ufficiali –, hanno un reale impatto sulla vita dei cittadini o la situazione è ancora sopportabile?

"Partiamo da una premessa: la carenza di medici di base è un fenomeno che riguarda tutto il nostro Paese. Nel forlivese, nel 2021, erano 27 le zone carenti. Quest’anno invece le aree scoperte sono 21. L’assenza del medico di medicina generale ha un impatto negativo sulla vita dei cittadini, ancor più nelle aree periferiche e montane. E di criticità se ne riscontrano diverse, come a Premilcuore, paese privo di medico dall’estate scorsa o nella valle del Tramazzo, in cui a Tredozio e Modigliana è presente un medico di base due giorni la settimana".

Lei il 18 febbraio ha presentato in Regione una interrogazione relativa alla necessità di avere il medico di base del quartiere Cava: ha ricevuto risposta?

"Attendo una risposta formale che mi auguro arrivi a breve. Si sta cercando una soluzione per fare in modo di rispondere alle giuste preoccupazioni dei cittadini che chiedono di avere il medico di medicina generale vicino. Richiesta ancor più necessaria considerando la popolazione anziana. In prospettiva è necessaria una programmazione sempre più integrata tra Università, servizio sanitario e regioni per la formazione dei nuovi medici".

I sindacati di categoria, tra questi il Simet, lamentano che sempre più studenti di Medicina decidono di non diventare medici di base a causa dell’eccesso di burocrazia e degli stipendi, invariati rispetto alla fase pre-Covid: come si può invertire la tendenza?

"Uno dei problemi principali riguarda il volume di attività che un medico di base deve gestire. C’è inoltre la questione di come è organizzato il corso di formazione specifico in Medicina Generale, che nei fatti è strutturato come una scuola di specializzazione, ma non viene considerato dalla legge come tale. Il corso prevede una borsa di studio nettamente inferiore rispetto alle altre specialità universitarie. Proprio nelle settimane scorse abbiamo messo in campo 317 nuove borse di studio, finanziate anche dalla Regione con 3,5 milioni di euro".

Dal Pnrr potrebbe arrivare risposte, in termini di fondi?

"Si, la ‘missione salute’ del Pnrr ha messo a disposizione 431 milioni per l’Emilia-Romagna. Nello specifico 11,5 milioni di euro saranno investiti su 4 Case di Comunità nel forlivese".

La maggiore diffusione delle Case di Comunità - una sarà costruita anche a Forlì nell’area de I Portici - avrà un impatto sulla distribuzione dei medici di base?

"La maggiore presenza delle Case di Comunità dovrebbe garantire migliori servizi. L’obiettivo è infatti quello di creare delle équipe di medici e infermieri, ma anche programmi di medicina d’iniziativa e prevenzione, punti prelievo, screening, piccola diagnostica e visite con specialisti come il cardiologo, fino al Cup e all’assistenza domiciliare di base".