
Saldi al via, un’occasione di rilancio. Iniziare prima o dopo? I forlivesi si dividono
Da ieri, le vetrine dei negozi sono tappezzate di numeri e percentuali che, in caratteri cubitali, indicano le cifre dei saldi di fine stagione. Un appuntamento importante per gli acquirenti a caccia di occasioni e per i commercianti, che, nel periodo stabilito, registrano, normalmente, un significativo aumento degli incassi. Per la prima volta nello stesso giorno in tutta Italia, tranne che nelle province di Trento e Bolzano, l’avvio della corsa all’occasione è stato fissato per il primo sabato di luglio. E se qualche commerciante ha storto il naso, ritenendo che sarebbe stato opportuno rimandare almeno alla fine del mese, qualche segnale sembra indicare che la stagione promette bene.
In effetti, è stato un sabato nel quale si direbbe che molti forlivesi, nonostante il caldo, abbiano scelto di restare in città: i tavoli dei bar del centro quasi tutti occupati e, fin dalle prime ore del mattino, c’è un bel via vai nelle zone pedonali e sui marciapiedi. Insomma, niente mare e, forse, qualche acquisto in più. "Ben vengano i saldi – dice Stefania Valenti, un’artigiana che fa bigiotteria di qualità e che ha appena scelto una camicia presso Room Cinquesei, in corso della Repubblica –. In questi giorni, normalmente, mi tolgo delle voglie e vengo sempre qui a fare acquisti, perché trovo anche molta gentilezza e disponibilità da parte della titolare. Anche io sono una commerciante e penso che i saldi inizino troppo presto. Ma sono anche un’acquirente – conclude – e, da questo punto vista, è certamente, meglio così".
Nel negozio ci sono diverse clienti di tutte le età che cercano tra gli scaffali e i banchi da esposizione il capo giusto. "Quest’anno mi sembra che stia iniziando bene – interviene Silvia Foschi, la titolare del negozio –, anche se penso che dovrebbero posticipare la data di inizio almeno alla fine del mese di luglio. Comunque, sono contenta: ho aperto da poco e sono entrate già una ventina di persone". Così, fissate le regole e gli obblighi per gli esercenti, come, tra le altre, l’indicazione del prezzo originario con accanto la percentuale di sconto applicata, si parte alla ricerca dell’affare. Ed è un’occasione di rilancio per le vie dello shopping in centro e, più in generale, per il commercio di vicinato.
Esprime qualche dubbio Roberto Ravaioli di ‘King’, in corso Garibaldi. "Il periodo, secondo me, è giusto e il problema non sono gli sconti, ma il fatto che non passa molta gente, perché non si viene più in centro. Noi abbiamo prodotti di marca e facciamo sconti fino al 70%, ma il fatturato in questi anni e, in particolare, dall’inizio di quest’anno, è crollato. Una volta – continua Ravaioli – a Forlì, come si liberava un locale in centro, subito si riaffittava. Ora non è più così". Secondo Natascia Brunetti, commessa di Tesius, sempre in corso Garibaldi "bisognava iniziare prima, perché i clienti aspettano i saldi e, a partire da una settimana prima dell’avvio degli sconti, gli incassi scendono. Anche se, in generale, si lavora meno perché l’on-line ha messo in difficoltà anche i centri commerciali, penso che i saldi siano positivi, perché spingono la gente a venire in centro".
Ma non tutti si fanno sedurre dai saldi: "Io non ho aspettato oggi: se un capo mi piace, entro e lo acquisto – dice Raffaella, che vive in un quartiere alluvionato –. Posso dire, in generale, che, rispetto agli anni ’90, la qualità e il buon gusto sono scesi molto. Ma, in particolare su alcuni prodotti, come le scarpe, è proprio la qualità che mi interessa e, alla fine, non bado al prezzo".
Paola Mauti