Tecnologia con un’anima. Ior, donato un ecografo: "Mortalità ridotta del 56%"

L’ospedale ha un nuovo macchinario del valore di 30mila euro. E l’associazione rivendica i risultati: "Bene l’adesione agli esami".

Tecnologia con un’anima. Ior, donato un ecografo: "Mortalità ridotta del 56%"

Tecnologia con un’anima. Ior, donato un ecografo: "Mortalità ridotta del 56%"

Le cure per il tumore al seno diventano sempre più precise grazie alla tecnologia di ultima generazione. L’Istituto Oncologico Romagnolo (Ior) ha donato un ecografo, del valore di 30mila euro, al centro di Prevenzione Oncologica dell’ospedale Morgagni-Pierantoni. Lo strumento permetterà una diagnosi più accurata di una delle neoplasie più frequenti nelle donne. Il dottor Fabio Falcini, direttore del dipartimento Oncoematologico, spiega l’importanza di avere macchinari sempre moderni e aggiornati: "L’ecografo permetterà di individuare lesioni piccole in fase precoce e valutarne il grado di vascolarizzazione. Questo permette di aumentare molto le prospettive di guarigione. Grazie ai fondi Pnrr e all’aiuto delle associazioni di volontariato possiamo mantenerci al passo con la tecnologia".

Non solo: particolare attenzione è dedicata anche al comfort del reparto. "Nel 2022, grazie anche allo Ior è stato possibile realizzare i lavori per umanizzare gli ambienti – continua il primario – perché ci teniamo che i nostri spazi siano accoglienti per accompagnare al meglio la paziente nel suo percorso". In Romagna il tumore al seno è un ‘sorvegliato speciale’, infatti, le tre sedi dedicate alla diagnosi, Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna, sono da tempo impegnate nel contrasto della malattia: "Il tasso di adesione – sottolinea Falcini, responsabile anche del Registro Tumori della Romagna – agli screening è del 78% e grazie a questi test abbiamo ridotto la mortalità del 56%. Delle donne che partecipano viene richiamata una su 327 nella fascia d’età 45-49 anni; una ogni 174, tra i 50 e i 69; e una ogni 94 tra i 70 e i 74. La sopravvivenza va dal 90 al 93% per le tre province romagnole".

L’associazione da sempre è al fianco dei servizi di oncologica del territorio: "Questo strumento – conclude Fabrizio Miserocchi, direttore dello Ior – si inserisce all’interno di un programma di investimenti a favore dei servizi di prevenzione della Romagna: lo stesso dispositivo è stato, infatti, donato a fine marzo al presidio analogo di Ravenna; a fine febbraio a Rimini, Cattolica e Novafeltria, e a fine gennaio a Lugo".

v. p.