REDAZIONE FORLÌ

Zio Ben, il dolore degli amici: "Era un continuo inno alla gioia"

Compagni di viaggio e colleghi di lavoro hanno tempestato i social di messaggi e ricordi di Marco Benini, noto pr morto in un incidente a Meldola: "Organizza belle feste anche lassù". E ancora: "Regalavi passione".

Marco Benini, noto come ‘Zio Ben’, secondo da sinistra, con un gruppo di amici

Marco Benini, noto come ‘Zio Ben’, secondo da sinistra, con un gruppo di amici

La grande famiglia della notte si stringe intorno alla scomparsa di Marco Benini, conosciuto da tutti come ‘Zio Ben’, forlimpopolese morto a 50 anni nel tragico incidente avvenuto a Meldola due giorni fa: da sempre lavorava nelle discoteche della Romagna e in tanti, grazie a lui e con lui, avevano scoperto l’universo della musica e del divertimento. Innumerevoli, sui social, i messaggi di cordoglio e i ricordi lasciati dai tanti amici, lanciati sul web come se lì, grazie a invisibili connessioni, potessero arrivare fino a lui, lo Zio Ben di sempre. Tra i post ci sono anche quelli dei colleghi, come Roddy Giannelli: "Trovo la forza per farti un tributo, perché sei stato un grande amico e il mio scopritore come pr alla fine degli anni Novanta". "Se oggi sono quello che sono è grazie a te che prima di chiunque altro, 23 anni fa, hai creduto in me. Che brutto scherzo ci hai fatto", scrive Sandro Base, conduttore radiofonico e vocalist. Un ricordo anche da Cesare Filippo Ricci, gestore e organizzatore di eventi al Castello del Capitano di Castrocaro: "Abbiamo perso una persona unica, sincera come poche ne esistono. Sì, lo dico: un eterno adolescente, è vero. Con pregi tanti e anche tanti difetti. Ma aveva scoperto la vera essenza della vita: dare più che ricevere, divertirsi più che penare, godere e vivere le amicizie. Ogni respiro che faceva era un inno alla gioia". Sullo stesso tono Mattia Maletti: "Era un famoso pigmalione, un grande personaggio. A lui devo parte della mia carriera, grazie a lui ho avuto modo di lavorare in tante discoteche, dallo Chateau al Teatro Verdi, alla Panighina, al Controsenso e all’Empire… Ci siamo tanto divertiti insieme".

Sulla pagina delle Indie, una delle sue discoteche del cuore, solo una foto dello Zio Ben che tiene una maglietta dell’Inter e una breve scritta: "Ciao Zio". Un commiato laconico ma sentito anche sulla pagina della pizzeria di Forlimpopoli Rosa dei Venti, dove lavorava: "Ci uniamo al dolore per la perdita del nostro caro amico". Poi ancora tanti e tanti messaggi: "Organizza belle feste anche lassù", "Ci hai regalato passione e hai trasmesso felicità", "Quanti ricordi di belle serate...", "Non ti dimenticheremo mai". Così, un ricordo dopo l’altro, prende forma la figura di un uomo gentile, amico di tutti, dotato di un animo bambino, capace di cogliere il bello delle cose e di una grande generosità nei confronti degli altri, al punto che, tra tutte, la parola più ripetuta è sempre la stessa, insistente, comune ma sempre densa di senso: "Grazie".