Elezioni 2022, Meloni boom a Predappio: "Mussolini non c’entra"

Il partito al 36,6%, miglior risultato nel Forlivese. "Per la sinistra insistere col fascismo è un boomerang, è un periodo chiuso"

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni

Predappio, 27 settembre 2022 - Il giorno dopo le elezioni politiche, a Predappio la gente non è per nulla meravigliata dal risultato uscito dalle urne: il 36,6% a Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, nuovo premier in pectore. A chi fa il collegamento paese natale e della tomba di Benito Mussolini col secondo risultato più alto nella provincia di Forlì-Cesena (solo Verghereto, col 47%, ha avuto un esito più schiacciante), i predappiesi ieri rispondevano: "Il fascismo è un periodo storico chiuso e non c’entra niente con le elezioni di domenica, il cui risultato si deve anche alla buona amministrazione guidata da Roberto Canali".

Predappio un paese simbolo del Paese? Andrea Lombini, titolare del ristorante ‘Da Loro’, risponde mentre spadella in cucina all’ora di pranzo: "La sinistra si è sgonfiata e non ha più la forza di andare a casa della gente per convincerla o ‘costringerla’ ad andare a votare. Così i giovani, finalmente liberi, votano per chi vogliono in base alle proprie convinzioni. Inoltre, anche a Predappio siamo stufi degli immigrati, protetti dalla sinistra". Aggiunge il collega Jacopo Valli, titolare dell’Osteria La Casetta e della Locanda Appennino (a due passi dalla tomba Mussolini): "Il risultato delle urne non c’entra con il paese natale o la tomba di Mussolini, ma è dovuto alla buona amministrazione di centrodestra".

Lo storico Franco D’Emilio, già candidato a sindaco nelle penultime elezioni comunali per una lista civica, appoggiata da una parte del centrodestra e curatore della mostra ‘O Roma o morte’ fino al prossimo 6 novembre in corso a Predappio, fa un ragionamento un po’ più approfondito: "Certo, la mostra organizzata da me e da Francesco Minutillo potrebbe aver influenzato in qualche modo il voto, anche perché è stata attaccata e dileggiata da giornali e forze di sinistra come manifestazione fascista, invogliando così la gente a visitarla. Qui chiuderà il 6 novembre, ma ci è stata richiesta a Milano e Bolzano. Per me il risultato di Predappio, come quello nazionale, si deve alla crisi strutturale e politica del Pd". Sulla linea culturale è anche Franco Moschi, storico e antiquario di carte, documenti e cose mussoliniane: "Il risultato di Predappio rispecchia l’andamento nazionale della Meloni. Più che all’essere il paese del Duce, il risultato si deve all’aver identificato Fratelli d’Italia nel ‘pericolo nero’, in cui la stragrande maggioranza degli italiani non crede più. Così come i predappiesi. Mi auguro che il prossimo governo faccia qualcosa in più per la cultura e lo studio della storia, compresa quella del Ventennio, da trasformare in turismo e Pil".

Anche per i negozi di gadget, ieri a Predappio era una giornata normale. A Ferlandia la commessa serve due clienti che acquistano dei souvenir a pochi euro e poi commenta: "Oggi è un lunedì qualsiasi, con meno persone del solito in giro". Nel negozio ‘Predappio Tricolore’, il titolare Pierluigi Pompignoli mostra i danni in via di riparazione di alcuni vandali che pochi giorni prima delle elezioni hanno tentato di spaccare le vetrine per incendiare il negozio, "con gravi conseguenze se i malviventi ci fossero riusciti". Pompignoli si difende: "Sono 40 anni che vendiamo innocue magliette e non oggetti violenti. Il fascismo? È un periodo chiuso e da studiare. E quando tre anni fa anche noi abbiamo voltato pagina a Predappio, eleggendo una amministrazione di centrodestra, eravamo stanchi di 70 anni di amministrazioni di sinistra che denigravano gli avversari".

La cosa più curiosa è che anche per la tomba Mussolini ieri è stato un lunedì normale: nel registro delle firme, "diventato da poco tempo un oggetto privato della famiglia e non più consultabile", alle ore 14 c’erano solo sei firme senza commento. Assicura Orsola Mussolini, pronipote di Benito, responsabile con la sorella Vittoria della riapertura della cripta nel maggio 2021: "Posso assicurare che domenica nel libro delle firme non sono stati scritti commenti relativi alle elezioni politiche". Mentre è stato notata la visita di un gruppo di 26 giovani di Bologna, uno dei quali a nome di tutti ha firmato e scritto: "Duce, aiutaci tu".