Elezioni amministrative 2024, a Meldola Cavallucci si ricandida. Lo sfidante è Di Biase

Il sindaco uscente ci riprova. Contro di lui un civico: 30 anni, insegnante

Andrea Di Biase e Roberto Cavallucci

Andrea Di Biase e Roberto Cavallucci

Meldola (Forlì-Cesena), 8 gennaio 2024 – Anche Meldola, il centro più importante della Valle del Bidente, andrà al voto per il rinnovo del consiglio comunale il 9 giugno. Due le certezze che si stanno delineando, salvo sorprese. La prima è la riproposizione del sindaco uscente Roberto Cavallucci alla guida di una lista civica che avrà l’appoggio del centro sinistra. La seconda è l’entrata in scena di Andrea Di Biase, 30 anni, laureato in filosofia, insegnante che dovrebbe guidare una lista civica unitaria appoggiata da tutte le forze del centro destra (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati) che, a differenza di cinque anni fa, hanno scelto la strada dell’unità per cercare di tornare a gestire il Comune. Mancano 6 mesi all’apertura dei seggi, ma i salotti buoni della città confermano che il duello Cavallucci – Di Biase presto sarà ufficializzato.

Bocche ancora cucite dai partiti che sosterranno i due candidati sindaci, ma entro gennaio il quadro sarà chiaro e a quel punto la lunga campagna elettorale entrerà nel vivo. Meldola è il terzo Comune per popolazione e importanza, subito dopo Forlì e Forlimpopoli, ad andare al voto, un voto che può segnare uno spartiacque politico significativo per il circondario forlivese.

Meldola è una realtà economica di livello, la disoccupazione è al minimo, numerose sono le aziende piccole e medie in salute che possono contare sulla vicinanza con Forlì e Cesena. La città, che è leggermente scesa sotto i 10mila abitanti, ospita l’Irst ‘Dino Amadori’ Irccs, una eccellenza italiana nelle cure oncologiche che ha ricadute corpose anche sull’occupazione.

Ma il centrosinistra riuscirà a mantenere la guida del Comune con Cavallucci, visto che questa volta il centrodestra si presenta unito? Cavallucci è il sindaco uscente e sembra essere il favorito. Può vantare una mole di interventi e investimenti importanti, ha allacciato e rafforzato i legami con il vasto mondo del volontariato e dell’associazionismo, con la Comunità Cristiano Cattolica e soprattutto fin dall’inizio del suo mandato, conscio di essere stato votato nel 2019 dalla minoranza dei cittadini (esattamente il 33,39%), ha assunto un atteggiamento non divisivo, cercando di arrotondare gli spigoli delle polemiche sia in paese che in consiglio comunale, nel tentativo di marcare il suo ruolo di ‘civico’ anche nei confronti del Pd e del centrosinistra.

Da parte sua i due gruppi di minoranza ‘Noi Meldolesi’ e ‘Meldola c’è’, salvo poche eccezioni, non hanno messo in grande difficoltà Cavallucci e la sua squadra, che hanno dovuto affrontare invece le fasi difficili del Covid e dell’alluvione. I consiglieri di minoranza più esperti hanno rimarcato nel corso dell’ultimo bilancio in particolare l’aumento esponenziale dei debiti, i ritardi nell’apertura dei cantieri e anche nella gestione dell’Istituzione Drudi. Ora puntano però tutto sull’unità per tornare a vincere come era accaduto per 10 anni con Gian Luca Zattini, sfruttando il voto d’opinione favorevole al centrodestra. Ma le amministrative sono altra cosa. Sui due schieramenti incombe inoltre la possente medievale Rocca i cui restauri sono iniziati nel 1995 e mai terminati. Quale destinazione dare a questo complesso architettonico vanto della città?